Milano, 9 apr. (LaPresse) – L’umore di Alberto Stasi, che oggi non ha mai lasciato l’aula del processo d’appello ‘bis’ per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007, è quello “di una persona che si trova come in un tritacarne e deve prendere atto ogni volta di tutte queste novità e sorprese che vengono fuori ogni volta che sia arriva ad un risultato che esclude la sua responsabilità”. Lo ha detto l’avvocato Fabio Giarda, uno dei difensori di Alberto Stasi, al termine della prima udienza del processo di appello bis a carico del suo cliente, unico imputato per l’omicidio della fidanzata. Alberto, assolto sia in primo che in secondo grado, è “arrivato al quarto processo – ha aggiunto il legale – che lo segna ormai da sette anni”.
La difesa di Stasi, ha spiegato l’avvocato Fabio Giarda, proseguirà la propria esposizione nella prossima udienza, fissata per il 16 aprile per terminare di spiegare perché si oppone alla rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale. In particolare, nell’udienza di oggi gli avvocati di Stasi hanno chiesto più tempo per esaminare una serie di atti depositati dal pg Laura Barbaini. L’avvocato Fabio Giarda ha poi spiegato che non ritiene probabile che Stasi, seduto in aula in prima fila a prendere appunti, faccia dichiarazioni spontanee. Quanto alla bicicletta di Alberto, la cui analisi costituisce uno dei punti controversi del processo, l’avvocato Giarda ha spiegato che si trova ancora nella disponibilità della famiglia Stasi, anche se non di Alberto o del padre, deceduto lo scorso dicembre.
Prima che l’udienza fosse aggiornata al 16 aprile, il professor Angelo Giarda ha fatto in tempo a dire ai giudici che è impossibile replicare l’esperimento della camminata di Stasi nel salotto di casa Poggi, e in particolare nell’area antistante la scala che va in cantina e sui primi due gradini, perché “è impossibile ricostruire le macchie di sangue” che c’erano sulla scena del delitto. Di conseguenza è impossibile stabilire se Stasi avrebbe potuto fare quel percorso e trovare il corpo della fidanzata senza sporcarsi le scarpe di sangue.