Terra fuochi, corpo forestale: Scoperto cimitero di bufale, una denuncia

Caserta, 7 apr. (LaPresse) – Ventiquattro carcasse di bufale adulte e una di un vitellino. Questo il macabro scenario apparso agli agenti del Corpo forestale dello Stato, all’interno di un’azienda bufalina del casertano. Gli animali sono stati rinvenuti in avanzato stato di decomposizione e si ipotizza siano stati lasciati morire in seguito a prolungata denutrizione e totale abbandono. Per questo motivo il personale della Forestale ha denunciato un 64enne alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per l’ipotesi di maltrattamento di animali, fino a cagionarne la morte, illecito smaltimento di carcasse e violazione degli obblighi inerenti la custodia giudiziaria degli animali.

Il ritrovamento del cimitero è avvenuto a seguito di una segnalazione pervenuta agli uffici del comando provinciale di Caserta, mentre sul posto è intervenuto il personale dei comandi forestali di Castel Volturno, Caserta e Vairano Patenora, insieme a quello del servizio veterinario della ASL di S. Marcellino, nel casertano. Il personale della Forestale si è, quindi, recato in località Pagliuca nel comune di Castel Volturno constatando, all’interno di un complesso aziendale, la presenza delle carcasse di bufale in avanzato stato di decomposizione, dall’odore sgradevole e nauseabondo, giacenti su terreno nudo e prive di qualsiasi forma di copertura o di protezione. Di qui l’urgenza di rimuovere nel più breve tempo possibile i resti degli animali al fine di evitare l’eventuale diffusione di malattie e garantire l’igiene e la salute pubblica.

Già nel 2013 l’azienda zootecnica era stata sottoposta a sequestro. All’epoca ci dovevano complessivamente essere quaranta capi bufalini mentre ne erano stati realmente trovati solo 33, tra vivi e morti. Pertanto fu ipotizzato che i sette capi mancanti fossero stati smaltiti illecitamente. Durante l’attuale ispezione, all’interno dell’azienda, sono stati rinvenuti sei capi bufalini vivi e due vitelli non ancora contrassegnati da marchio auricolare, tutti in evidente stato di maltrattamento in quanto visibilmente denutriti. Gli animali, infatti, si cibavano esclusivamente con le erbe spontanee che crescono nel territorio dell’azienda, del tutto insufficienti al loro nutrimento. Il Corpo forestale dello Stato ha prescritto al proprietario di provvedere immediatamente ad alimentare gli animali con foraggio. Per le carcasse degli animali morti, rifiuti speciali a rischio sanitario, l’Autorità Giudiziaria ne ha disposto l’immediata rimozione e lo smaltimento per termodistruzione.

La morte di bufali maschi per denutrizione è una pratica di smaltimento illecito molto diffusa nel territorio del basso casertano ed, in particolare, nella zona di Castel Volturno, comune noto per la considerevole presenza di aziende zootecniche. Le indagini condotte dalla Forestale hanno rilevato che, talvolta, le carcasse venivano addirittura date alle fiamme generando roghi tossici, potenziali cause di problemi sanitari ed igienici e di inquinamento ambientale.