Napoli, 5 apr. (LaPresse) – Sono stati scoperti un opificio e due depositi clandestini tra Napoli e Casoria, al cui interno erano stoccati ben 1,2 milioni circa di articoli recanti i marchi contraffatti di note griffe nazionali ed estere. Tutto il materiale è stato sequestrato. Per scoprire i depositi gli investigatori hanno focalizzato la loro attenzione su uno show-room nel quartiere Arenaccia, gestito da un italiano residente a Napoli, nel cui deposito (annesso alla struttura) sono state rinvenute cinture recanti i marchi contraffatti di Louis Vuitton, D&G, Fendi, Burberry, Hermes, Gucci, Armani e Guess. L’esame della documentazione amministrativo-contabile rinvenuta all’interno del punto vendita ha permesso ai militari delle Fiamme gialle di risalire al laboratorio clandestino dove la merce veniva realizzata.
In particolare, il laboratorio è stato individuato all’interno di un capannone dell’area industriale di Casoria (Na), dove i militari hanno rilevato la presenza di macchinari industriali, di banchi da lavoro e di utensili (soprattutto punzoni metallici) utilizzati per la realizzazione dei prodotti. Nello stabile sono stati rinvenuti un migliaio di articoli in fase di lavorazione, decine di metri lineari di tessuto nonché – già realizzati – oltre 18mila accessori (fibbie ed etichette) e circa 1.500 cinture, il tutto recante i loghi contraffatti delle griffe famose.
Successivamente è stato individuato un altro deposito di stoccaggio di merce contraffatta, poco distante dal laboratorio, con una superficie di circa 700 metri quadrati, gestito da una donna di etnia cinese residente in Italia. All’interno di quest’ultimo capannone, i militari si sono trovati innanzi ad una vera e propria distesa di prodotti contraffatti, per un ammontare complessivo di oltre 1,2 milioni di pezzi. Gli articoli erano costituiti perlopiù da: cover per telefoni cellulari e tablet; giocattoli; foulard; orologi; carte da gioco/figurine. Tutti recavano riprodotti, i marchi Samsung, Adidas, Disney, Hello Kitty. Hu Gi Ho, Louis Vuitton, Fendi, Burberry, Chanel, Gucci, Ben 10 e Armani.
Gli immobili adibiti ad opificio e deposito, così come tutta la merce e i materiali rinvenuti, sono stati sottoposti a sequestro, mentre le due persone risultate coinvolte nella illecita attività sono state deferite all’Autorità Giudiziaria competente. Si stima che i prodotti sequestrati, qualora giunti a destinazione ed immessi in commercio, avrebbero fruttato agli organizzatori dell’illecito traffico anche fino a 10 milioni di euro. Tale cifra sarebbe lievitata ulteriormente qualora i prodotti illeciti fossero stati rivenduti da commercianti compiacenti o da outlet creati in maniera artigianale.
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