Torino, 30 mar. (LaPresse) – “E’ stato un grandissimo amico. Siamo sempre stati legati da un affetto reciproco intensissimo ed è stato vicino a me nei momenti difficili, soprattutto mi riferisco al mio periodo palermitano”. Con queste parole il procuratore di Torino Gian Carlo Caselli ha ricordato l’ex procuratore capo di Milano Gerardo D’Ambrosio, morto oggi al Policlinico.
“Lo ricordo come un esempio di capacità di lavorare intelligentemente e di fare squadra – ha raccontato Caselli a LaPresse -. Quando si occupò del caso Pinelli, in molti lo accusarono di essere fascista. Poi con Tangentopoli lo accusarono di essere comunista. La sua storia è una riprova che chi fa il suo dovere intralciando determinati interessi, deve mettere in conto di essere etichettato. Questa è un’anomalia del sistema italiano, che D’Ambrosio ha pagato cara sulla sua pelle, come molti altri”.