Napoli, 14 mar. (LaPresse) – Guide turistiche sul piede di guerra a Pompei. Sta per entrare in vigore, infatti, la legge 97 del 2013, che prevede una liberalizzazione su scala europea del settore, aprendo la possibilità ai capigruppo turistici di altri Paesi Ue di condurre i visitatori nelle visite. Ma i sindacati non ci stanno: Filcams-Cgil, Uil-Uiltucs, Usae-Finact, Federagit e Associazione Guide Turistiche Campania, hanno organizzato un sit-in in piazza Porta Marina Inferiore. Tanti i cartelli. Uno recita: “Governo italiano, complimenti: altre decine di migliaia di posti persi e famiglie sul lastrico”. Su un altro si legge “Cari politici, perché regalare alle agenzie estere l’unica grande risorsa rimastaci?”. E ancora: “Riprendiamoci il nostro territorio: no alla colonizzazione del patrimonio culturale italiano”.
Ieri a Pompei era venuto in visita il vicepresidente della commissione Ue Antonio Tajani, per farsi un’idea dello stato dei lavori messi in cantiere per il grande progetto che prevede la messa in sicurezza e la manutenzione di Domus e reperti. Il piano per Pompei, cofinanziato dall’Unione europea, vale 105 milioni, ma l’ipotesi è quella di aprire anche alla contribuzione privata.