Milano, 4 mar. (LaPresse) – E’ in corso dalle prime ore di stamane una vasta operazione della Squadra Mobile di Milano coordinata dalla DDA del capoluogo lombardo nei confronti di 34 persone che sarebbero legate alla ‘ndrangheta presente in Lombardia, in particolare in Brianza. Centinaia di uomini e donne della Polizia di Stato stanno eseguendo, su disposizione del gip Simone Luerti, gli arresti e numerosi sequestri di beni per decine di milioni di euro in Lombardia e in altre regioni italiane. Tra i reati ipotizzati associazione mafiosa, riciclaggio, usura,estorsione tutti aggravati dall’utilizzo del metodo intimidatorio. In particolare a Seveso (Monza e Brianza) era stata costituita una vera e propria banca clandestina con la copertura e collusione di dipendenti postali, bancari ed imprenditori. I fondi benivano poi reimpiegati nel controllo di varie attività che andavano dall’edilizia al commercio. Ulteriori dettagli verranno forniti nel corso di una conferenza stampa alle ore 11 in Questura a Milano.
Dalle indagini condotte dalla Squadra Mobile è emerso che l’organizzazione criminale, dopo aver assunto anche la reggenza della ‘locale’ di ‘Ndrangheta di Desio (Monza e Brianza), aveva creato e gestito a Seveso (Monza e Brianza) una vera e propria ‘banca clandestina’. Questo era stato possibile anche grazie ad un’ampia rete di società di copertura e alla collusione di dipendenti postali e bancari e di imprenditori. Praticando l’usura ed il riciclaggio di flussi di denaro di provenienza delittuosa, l’organizzazione, oltre ad esportare capitali in Svizzera ed a San Marino, li ha reimpiegati acquisendo il controllo di attività economiche. I settori nei quali operava in particolare erano quello edilizio, dei trasporti, della nautica, delle energie rinnovabili, del commercio, della ristorazione, e degli appalti e lavori pubblici. L’organizzazione ha fatto spesso ricorso alla forza dell’intimidazione mafiosa, a volte degenerata in episodi di violenza. In più occasioni è intervenuta per pacificare dissidi nell’ambito della “locale” o con altre compagini criminali, inoltre, ha organizzato una raccolta di denaro per sostenere i familiari di ‘ndranghetisti detenuti.