Roma, 21 feb. (LaPresse) – E’ ripresa oggi, davanti ai giudici della quinta sezione penale della Cassazione il processo per la strage di piazza Loggia, avvenuta a Brescia il 28 maggio del 1974 che provocò 8 morti e cento feriti. La sentenza è attesa in serata. Prendono la parola gli avvocati difensori di Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi e Maurizio Tramonte, gli imputati assolti sia in primo che in secondo grado. Ieri il pg, Vito D’Ambrosio ha chiesto la riapertura del processo e l’annullamento delle assoluzioni. Soltanto una parte civile (uno dei feriti nell’attentato) ha impugnato in Cassazione l’assoluzione di Francesco Delfino: nei confronti di quest’ultimo, dunque, essendo definitiva l’assoluzione poichè non vi è stato ricorso dei pm, potrebbe riaprirsi il processo ai soli fini civili.
La deflagrazione: sangue, morti, feriti e dopo 40 anni nessun colpevole. Erano le 10.12 del 28 maggio 1974 quando in Piazza della Loggia a Brescia, durante una manifestazione antifascista indetta dai sindacati, una bomba provocò la morte di otto persone e il ferimento di altre 100. Era il pieno degli anni di piombo e da allora l’iter giudiziario della vicenda ha subito scossoni, misteri svelati e poi ritirati ma soprattutto una delle pagine più tristi della storia d’Italia è ancora avvolta nel mistero.
Queste le tappe:
-2 GIUGNO 1979: I giudici della Corte d’assise di Brescia condannano all’ergastolo Ermanno Buzzi e a dieci anni Angelino Papa, mentre assolvono gran parte delle 16 persone incriminate dal pm Francesco Trovato e dal giudice istruttore Domenico Vino, o li condannano a pene inferiori ma per detenzione di esplosivi o per altri attentati.
– 18 APRILE 1981: Buzzi, personaggio in bilico tra criminalità comune e neofascismo, è strangolato dai ‘camerati’ Mario Tuti e Pierluigi Concutelli nel supercarcere di Novara. I due motivarono l’omicidio con il fatto che Buzzi fosse “pederasta” e confidente dei carabinieri ma il sospetto è che temessero fosse intenzionato a fare dichiarazioni nell’imminente processo d’appello.
– 2 MARZO 1982: I giudici della Corte d’assise d’appello di Brescia assolvono tutti gli imputati compreso Angelino Papa.
– 30 NOVEMBRE 1984: La Cassazione annulla la sentenza di appello e dispone un nuovo processo per Nando Ferrari, Angelino e Raffaele Papa e Marco De Amici.
– 23 MARZO 1984: Il pm Michele Besson e il giudice istruttore Gian Paolo Zorzi aprono la cosidetta ‘inchiesta bis’. Imputati i neofascisti Cesare Ferri, il fotomodello Alessandro Stepanoff e Sergio Latini. La nuova pista è aperta dopo le dichiarazioni di alcuni pentiti tra cui Angelo Izzo, uno dei protagonisti della Roma-bene della cosiddetta ‘Strage del Circeo’.
– 20 APRILE 1985: La Corte d’assise d’appello di Venezia, davanti alla quale è celebrato il nuovo processo di secondo grado, assolve tutti gli imputati del primo processo bresciano.
– 23 MAGGIO 1987: I giudici di Brescia assolvono per insufficienza di prove Ferri, Latini e Stepanoff. Ferri e Latini sono assolti anche dall’omicidio di Buzzi che, secondo i pentiti, avrebbero fatto uccidere perche non parlasse.
– 25 SETTEMBRE1987: La Cassazione conferma la sentenza di assoluzione dei giudici della Corte d’Appello di Venezia e pone fine alla prima inchiesta sulla strage.
– 10 marzo 1989: La Corte d’assise d’appello di Brescia assolve, questa volta con formula piena, Ferri, Stepanoff e Latini.
– 13 NOVEMBRE 1989: La prima sezione della Corte di Cassazione, presieduta da Corrado Carnevale, conferma e rende definitive le assoluzioni di Ferri, Stepanoff e Latini. I primi due saranno anche risarciti per la carcerazione subita.
– 23 MAGGIO 1993: Il giudice istruttore Gian Paolo Zorzi proscioglie gli ultimi imputati dell’inchiesta bis. Quello stesso anno sarebbe cominciata la terza inchiesta, sfociata nell’ultimo processo.
– 16 NOVEMBRE 2010: I giudici della Corte d’assise di Brescia assolvono Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi, Francesco Delfino, Pino Rauti e Maurizio Tramonte. per quella che una volta era definita insufficienza di prove. La Procura aveva chiesto l’ergastolo per gli ex ordinovisti veneti Delfo Zorzi e Carlo Maria Maggi, per il collaboratore dei servizi segreti Maurizio Tramonte e per il generale dei carabinieri Francesco Delfino. Per l’ex segretario dell’Msi Pino Rauti era stata chiesta l’assoluzione.
– 14 APRILE 2012 La Corte d’Assise d’Appello ha confermato le assoluzioni. Tre filoni istruttori e fino a oggi nessun colpevole.