Roma, quel residence già teatro di morte: tragedia annunciata

Roma, 24 gen. (LaPresse) – Una tragedia annunciata, come ce ne sono tante quando il degrado e l’indifferenza sono sotto gli occhi di tutti. Il residence per stranieri a Roma, che all’alba è andato a fuoco, uccidendo una persona e ferendone due, è già stato teatro di morte. Era la mattina del 25 agosto 2001 quando persero la vita due persone: una giovane sarda di Chilarsa, Oristano, Monica Nastasi di 31 anni, ragazza-madre di una bimba di tre anni, che tornava dalla notte di lavoro in un bar e un operaio romano di 43 anni, Marco De Marco, separato dalla famiglia, che si alzava per andare a lavorare nella sua cooperativa di facchinaggio.

Il residence sorge in uno dei quartieri più benestanti di Roma. Poteva essere una strage. Nello stabile, costruito negli anni ’70 come convitto per studenti e poi trasformato abusivamente in residence dalla Srl Cadore (poi diventata Srl Casa del Pordoi), in 127 loculi allineati su sei piani con porte e finestre sbarrate da grate sui stretti ballatoi in comune, senza estintori nè scale antincendio nè uscite di emergenza, erano ammassate centinaia di persone: 100-200 per i proprietari, in realtà almeno trecento. Per lo più italiani secondo i proprietari, in realtà in grande maggioranza immigrati dalle Filippine, da Sri Lanka, Bangladesh, Romania e Albania.

Nel ’91 la Circoscrizione aveva denunciato la struttura come residence abusivo. Nel ’95 l’associazione ‘Senzaconfine’, dopo aver ricevuto segnalazioni da parte di immigrati sfrattati in malo modo, aveva inoltrato un esposto alla magistratura romana, allegando copia dei contratti-bidone. Nessun esito: la proprietà, evidentemente ben coperta, ha avviato la vendita di una parte dei miniappartamenti. L’appartamento dal quale questa mattina è partito l’incendio, invece, a quanto si apprende, appartiene a un un romeno che aveva un regolare contratto d’affitto. E’ possibile che la vittima morta carbonizzata sia lo stesso affittuario, ma al momento non ci sono conferme. Nello stabile di 6 piani, composto da miniappartamenti, i vigili del fuoco hanno dichiarato inagibile il primo piano, dove è stata trovata la vittima, ed il secondo piano.