Roma, 18 dic. (LaPresse)- Roma attende la marcia dei forconi, i ribelli che vogliono la cacciata del governo e nuove elezioni. A poche ore dalla manifestazione di piazza del Popolo, la piazza è concessa dalle 15 alle 22,30, la città attende circa 15mila persone tra agricoltori, camionisti, disoccupati, allevatori, piccoli imprenditori e lavoratori precari in arrivo da ogni parte d’Italia, da Nord a Sud, per una protesta “con numeri eclatanti, che domani riempirà piazza del Popolo”. Una presenza ricca di incognite. Intanto potrebbe provocare una reazione dell’estrema sinistra, con le conseguenze facilmente immaginabili. Oggi, nella zona dell’Esquilino, è previsto un corteo dei movimenti per la casa. La questura si prepara a tutte le opzioni possibili. Duemila uomini impegnati per l’ordine e la sicurezza. Un primo rischio è che vengano messe tende in piazza del Popolo, uno spazio che i manifestanti dovranno comunque lasciare entro le 22,30. E’ già in vigore il divieto del prefetto alla circolazione nel centro cittadino di Tir e mezzi pesanti, per evitare il rischio di blocchi stradali. Il secondo, appunto, è quello di una presenza dell’estrema destra – da CasaPound a Forza Nuova – che potrebbe dar vita a iniziative non prevedibili. I numeri della mobilitazione di Danilo Calvani, il leader che guida l’ala più intransigente del movimento, lasciano ipotizzare una ‘invasione’ di decine di migliaia di forconi. Per la prima volta il Viminale non azzarda previsioni, ponendo l’attenzione sull’effetto calamita che potrebbe avere il messaggio di Calvani: ‘Tutti a Roma contro il governo, contro i parassiti’.