Caso Yara, la mamma: Chi sa qualcosa si faccia avanti

Roma, 30 nov. (LaPresse) – “Interrompo il silenzio nel quale tornerò alla fine di questa comunicazione per lanciare un appello. So che tutti stanno facendo il massimo sforzo per la risoluzione di questo caso, ma evidentemente fino ad ora non è bastato. Io e mio marito viviamo sospesi per la paura che quello che è successo a Yara possa ripetersi per mezzo della stessa mano”. A dirlo è Maura Panarese, la mamma di Yara Gambirasio, la giovane uccisa a Brembate di Sopra (Bergamo) tre anni fa in un appello lanciato a SkyTg24. “Viviamo in attesa di un dettaglio – aggiunge la donna – di una telefonata che ci permetta tra l’altro di dare risposte concrete ai nostri figli. Viviamo nella speranza che anche dopo tre anni, chi ha visto, chi ha sentito o è venuto a conoscenza di qualcosa, anche un particolare che ritiene irrilevante si faccia avanti senza paura. Abbiamo fiducia nella giustizia umana oltre che in quella divina – conclude la mamma di Yara – e attendiamo con ansia che il responsabile di questo atroce gesto che ci ha provocato il più terribile dei lutti venga finalmente assicurato alla stessa e messo in condizione di non nuocere in più”.