Vaticano, Papa tuona contro la ‘dea tangente’: Toglie dignità

Città del Vaticano, 8 nov. (LaPresse) – “Pregiamo perché cambi il cuore ai devoti della dea tangente e si accorgano che la dignità viene dal lavoro di ogni giorno, e non da queste strade più facili che alla fine ti tolgono tutto”. Così Papa Francesco durante l’omelia di Santa Marta, questa mattina. “Forse oggi – prosegue Bergoglio – ci farà bene pregare per tanti bambini e ragazzi che ricevono dai loro genitori pane sporco: anche questi sono affamati, sono affamati di dignita’! Pregare perché il Signore cambi il cuore di questi devoti della dea tangente e se ne accorgano che la dignità viene dal lavoro degno, dal lavoro onesto, dal lavoro di ogni giorno e non da queste strade più facili che alla fine ti tolgono tutto”.

Papa Francesco, durante l’omelia, ha parlato dei “devoti” della corruzione amministrativa. Per questo il pontefice ha ha ricordato la figura evangelica del “ricco epulone” che “aveva tanti granai, tanti silos ripieni e non sapeva che farne”. E al quale, ha sottolineato, “il Signore ha detto: ‘Questa notte dovrai morire'”. Bergoglio, però, ha mostrato ‘pietas’ per “questa povera gente che ha perso la dignità nella pratica delle tangenti e soltanto porta con sè non il denaro che ha guadagnato, ma la mancanza di dignita’!”. “Preghiamo per loro!”, ha detto infine il Papa.

“L’abitudine della tangente – ha detto ancora il Pontefice – è un’abitudine mondana e fortemente peccatrice. E’ un’abitudine che non viene da Dio: Dio ci ha comandato di portare il pane a casa col nostro lavoro onesto! Perché si incomincia forse con una piccola bustarella, ma è come la droga, eh”.