Comunità ebraiche italiane: Anche dopo sepoltura omaggio a Priebke sarebbe affronto intollerabile

Roma, 20 ott. (LaPresse) – “Non si illudano ora i provocatori di professione che sperano di fare del caso Priebke un’occasione di notorietà e di farneticazioni negazioniste. Resta fermo il chiaro avvertimento lanciato dall’Ucei nella serata dello scorso 12 ottobre: qualsiasi manifestazione di omaggio, civile o religioso, sarebbe, anche dopo la sepoltura delle spoglie mortali di questo criminale, un intollerabile affronto alla memoria di coloro che caddero nella lotta di liberazione dal fascismo e dal nazismo e troverà la ferma opposizione degli ebrei italiani e di tutti gli italiani che credono nei valori della Repubblica”. Lo ha dichiarato Renzo Gattegna, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei) l’indomani dell’annuncio del legale di Erich Priebke che, dopo la sepoltura, potranno essere officiati altri riti religiosi in memoria del defunto anche in un secondo momento e lontano dalla salma.

“Il caso Priebke ha purtroppo stimolato molte malsane smanie di protagonismo, ma infine la realtà può essere ristabilita. L’affronto di assistere a celebrazioni in onore di chi dei romani è stato torturatore a Via Tasso e assassino alle Fosse Ardeatine è stato risparmiato alla città di Roma”, ha quindi specificato il presidente dell’Ucei. “Le legittime istituzioni dell’ebraismo italiano – ha aggiunto Gattegna – non hanno chiesto, all’indomani della scomparsa dell’ex SS, niente di più e niente di meno e hanno trovato piena rispondenza nelle autorità civili e religiose, oltre che nella pronta reazione di tutta la società civile”.

“Le istanze tempestivamente espresse dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che rappresenta i valori e le istanze degli ebrei italiani nei confronti delle istituzioni e della pubblica opinione, sono quindi state ben comprese e accolte”, ha concluso il rappresentante dell’Ucei.