Operazione trasparenza in Vaticano: pubblicato il bilancio dello Ior

Roma, 1 ott. (LaPresse) – Nel 2012 lo Ior, la banca vaticana, ha registrato un utile netto di 86,6 milioni di euro, quadruplicando quello del 2011 che era di 20,3 milioni. Ciò ha consentito al’istituto di apportare un contributo di 54,7 milioni di euro al budget della Santa Sede e di destinare 31,9 milioni di euro alla riserva rischi operativi generali. E’ quanto emerge dal primo bilancio della banca reso noto. Per la prima volta, infatti, oggi l’Istituto per le opere di religione (Ior) ha pubblicato il suo rapporto annuale (relativo al 2012) sul suo sito internet www.ior.va. Si tratta del primo rapporto annuale dello Ior – inteso come parte di un’ampia iniziativa volta a illustrare la missione, le attività e i dati finanziari dell’Istituto – ad essere divulgato al pubblico.

Lo Ior aveva già lanciato il suo nuovo sito internet il 31 luglio di quest’anno, pubblicando tutta una serie di cifre relative al 2012. Il rapporto annuale, lungo cento pagine, consta di un’analisi delle operazioni svolte nel 2012, di informazioni sulla corporate governance e sul contesto legale, di una previsione a livello operativo per il 2013 e del rendiconto al 31 dicembre 2012, corredato dei dati del 2011 per un più facile confronto. Il rendiconto è stato sottoposto a revisione contabile e redatto in conformità ai principi contabili International Financial Reporting Standards (Ifrs).

“Con la pubblicazione del nostro rapporto annuale – spiega il presidente della banca vaticana, Ernst von Freyberg – manteniamo fede al nostro impegno di garantire la trasparenza delle nostre attività, rispondendo così alle legittime aspettative della Chiesa Cattolica, dei nostri clienti, delle autorità vaticane, delle nostre banche corrispondenti e del pubblico”.

“Promontory Financial Group – annuncia poi il Vaticano in un comunicato che accompagna il bilancio – sta eseguendo per conto dello Ior (Istituto per le opere di religione) un esame di tutte le relazioni con i clienti e delle procedure attuate contro il riciclaggio di denaro”. “Allo stesso tempo – si sottolinea – lo Ior sta traducendo in pratica provvedimenti idonei a migliorare le sue strutture e procedure. Questo processo è stato avviato nel maggio 2013 e ci si aspetta che giunga al termine, per ampia parte, per la fine del 2013”.

Dal conto economico dello Ior emergono: interessi netti per 52,2 milioni di euro (-19,6%), risultanti dalla differenza tra gli interessi maturati sugli attivi e quelli dovuti ai clienti; 12,2 milioni di euro (+19,6%) di commissioni nette sulle gestioni patrimoniali e su altre operazioni; e 51,1 milioni di euro (2011: -38,2 milioni di euro) di proventi netti da negoziazione, che comprendono sia gli utili/perdite conseguiti dai titoli venduti durante l’anno, sia gli utili/perdite non realizzati sul valore totale dei titoli al 31 dicembre 2012. I costi operativi ammontano a 23,9 milioni di euro (+ 12%) e comprendono i costi per il personale, i contributi pensionistici, spese generali e consulenze di professionisti.

La banca vaticana, lo scorso anno ha avuto 6,3 miliardi di beni terzi in gestione, in crescita rispetto ai 6,2 miliardi del 2011, per un totale di 3,2 miliardi di portafogli gestiti e 3,1 miliardi di depositi. Lo si legge nel bilancio annuale del’Istituto reso noto oggi per la prima volta. Un totale di 4,1 miliardi di euro di questi attivi è riportato nel bilancio dello Ior mentre i restanti 2,2 miliardi di euro sono rilevati fuori bilancio. Il capitale netto è aumentato da 741 milioni di euro a 769 milioni di euro, che per lo Ior significa un solido equity ratio pari al 15,4%.

“La nostra attenzione si concentra su una gestione conservativa e una bassa esposizione al rischio”, spiega von Freyberg. “La politica d’investimento dello Ior – continua – è pensata innanzitutto per garantire la sicurezza dei beni affidatici”. “Per i nostri clienti e lo Ior – sottolinea – il 2012 è stato un anno con ottimi risultati economici. Abbiamo approfittato prima di un alto livello dei tassi d’interesse sul nostro portafoglio titoli, in particolare all’inizio dell’anno, e poi dell’aumento del valore di mercato di questi titoli”. “Complessivamente – aggiunge – prevediamo che il 2013 sarà segnato da spese straordinarie legate al processo di riforma e riorganizzazione in corso e dagli effetti prodotti dai tassi di interesse in aumento”.