Città del Vaticano, 30 set. (LaPresse) – Otto saggi che aiuteranno Papa Francesco per “il governo della Chiesa” e la “riforma della curia”. Con un chirografo, ovvero un atto scritto di suo pugno, Bergoglio ha ufficialmente istituito un Consiglio di cardinali. Viene così data forma ufficiale ed istituzionale al gruppo degli otto cardinali, che sono stati tutti confermati, come riferisce padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana. Si tratta di un gruppo che rappresenta i cinque continenti. C’è infatti l’italiano Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato vaticano, e poi ci sono Francisco Javier Errßzuriz Ossa, arcivescovo emerito di Santiago del Cile ed ex presidente del Consiglio Episcopale Latino Americano; Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay; Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga; Laurent Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa; il cappuccino Patrick O’Malley, arcivescovo di Boston; George Pell, arcivescovo di Sidney.

Il loro compito sarà “consultivo”: studieranno le carte, forniranno pareri. Per il resto continua comunque a spettare al Papa ogni decisione. Tutti gli 8 cardinali alloggiano a Santa Marta e le riunioni si svolgeranno nella biblioteca privata alla Terza Loggia. A queste prenderanno parte esclusivamente gli 8 porporati, il papa e il suo segretario. I lavori ci saranno sia la mattina che il pomeriggio. Il coordinamento delle riunioni spetta al cardinale Maradiaga e la lingua di lavoro sarà l’italiano. “In questi giorni – ha riferito il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, in un briefing con la stampa – essendo già arrivati a Roma gli 8 cardinali hanno già cominciato a fare delle riuioni informali senza il papa. Sabato c’è già stata una riunione e oggi pomeriggio ce ne sarà un’altra in modo tale di arrivare preparati per l’inizio del lavoro sistematico di domani”.

“Il papa prevede di fare un’introduzione molto breve – ha spiegato padre Lombardi – e poi si metterà in ascolto dei consiglieri che faranno ciascuno le proprie considerazioni”. Sarà un lavoro lungo, perché, come ha chiosato padre Lombardi: “Non si riforma la Chiesa in tre giorni”.

Il coordinamento del gruppo è affidato all’honduregno Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, salesiano e arcivescovo di Tegucigalpa, accreditato già di alcuni voti nel conclave del 2005 ma soprattutto considerato uno dei grandi elettori del Papa argentino un mese fa. Il presule scelto come segretario della commissione è monsignor Marcello Semeraro, vescovo di Albano e in passato collaboratore di Bergoglio durante il sinodo 2001, quando l’attuale pontefice era relatore aggiunto e Semeraro era segretario speciale. La riunione del Consiglio dei cardinali terrà da domani fino al 3 ottobre alla presenza di papa Francesco il quale ha garantito che ci sarà sempre, tranne mercoledì giorno dell’udienza generale.

Si tratta di una novità assoluta in Vaticano: mai prima d’ora era mai stato affiancato all’effettivo organo di governo che è la Curia, un organismo di questo tipo che, non è solo originale per natura ma anche per composizione. I porporati non hanno un mandato a tempo, al contrario dovranno fare proposte per la tanto attesa riforma della Curia romana, e soprattutto dovranno aiutare il Papa nel governo della Chiesa universale. Saranno, quindi, una sorta di ‘cabina di regia’ o di ‘consiglio della corona’ che non si sostituisce agli organi di governo legittimi della Chiesa Cattolica ma ha solamente una funzione consultiva. Sette porporati sugli otto scelti dal Pontefice non prestano il loro servizio a Roma. Un modo per coinvolgere più direttamente le Chiese locali e in particolare quelle del nuovo mondo.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: