Città del vaticano, 18 set. (LaPresse) – “Impegnamoci per incoraggiare gli sforzi per una soluzione diplomatica e politica dei focolai di guerra che ancora preoccupano. Il mio pensiero va specialmente alla cara popolazione siriana, la cui tragedia umana può essere risolta con il dialogo, la trattativa, nel rispetto della giustizia e della dignità di ogni persona, specialmente i più deboli e indifesi”. Questo l’appello di papa Francesco durante l’udienza generale del mercoledì in piazza San Pietro.

Nel corso dell’udienza il pontefice ha poi paralto del concetto della Chiesa come buona madre. “La chiesa è come una buona mamma che sa come orientare i figli verso una giusta strada”. “La madre – ha spiegato il pontefice – insegna a camminare ad andare bene nella vita, sa come orientare i figli. Cerca di indicare loro la strada giusta per crescere e diventare adulti”. “E lo fa con tenerezza – sottolinea Francesco – con affetto e con amore, sempre, anche quando cerca di raddrizzare il nostro cammino perché sbandiamo o prendiamo strade che portano verso un burrone”.

“Penso alle mamme che soffrono per i figli in carcere – ha aggiunto ancora Bergoglio – continuano ad amarli e non hanno paura, non smettono di donarsi: in Argentina si dice che le mamme sanno ‘metterci la faccia’, per i loro figli”. “La mamma – ha sottolineato infine – non ha paura di entrare nella notte, per dare speranza e la Chiesa ugualmente non ha paura di entrare nel buio della nostra coscienza, la Chiesa è madre e fa così. E le mamme sanno bussare a ogni porta per i loro figli”.

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