Avellino, 30 lug. (LaPresse) – Un palazzetto dello sport di Pozzuoli (Na) gremito di persone per il funerale delle 38 vittime della strage del bus di Monteforte Irpino., svoltosi stamane. Fuori dal luogo della celebrazione il saluto della folla alla lunga fila di bare con i familiari delle persone morte nel disastro. Tantissime le persone che prima dell’inizio delle esequie, nel palazzetto dello sport di Monterusciello, frazione di Pozzuoli, sono venute a rendere omaggio a chi ha perso la vita nel terribile incidente stradale in cui domenica sera un pullman è precipitato da un viadotto per 30 metri. Oggi giornata di lutto nazionale, tre le giornate proclamate a Pozzuoli, la cittadina da dove erano partiti i pellegrini la cui gita è finita tragicamente. Nel palazzetto il premier Enrico Letta, che ha partecipat al rito funebre, celebrato fra la commozione.
DOLORE E ANCHE UN MALORE AL RITO FUNEBRE -Alcuni parenti delle vittime accarezzavao le bare dei loro cari. Sopra i feretri le foto di chi ha visto stroncata la propria vita nel disastro di cui è stata teatro la Autostrada A16 nella serata di domenica scorsa. Una persona si è sentita male durante i funerali .. Subito soccorsa, è stata trasportata all’esterno dalla Croce Rossa in barella. Le sue condizioni non sarebbero preoccupanti.
NOMI VITTIME LETTI PRIMA INIZIO CERIMONIA L’elenco dei nomi delle 38 persone morte nell’incidente del bus in Irpinia è stato letto dall’altare prima che iniziassero i funerali celebarti dal vescovo Gennaro Pascarella nel palazzetto di Monteruscello a Pozzuoli . Quando è stato pronunciato il nome di Simona del Giudice si è levato un fischio e poi è scattato un applauso. Al funerale, fra i rappresentanti delle istituzioni, anche il segretario del Pd Guglielmo Epifani.
LE PAROLE DEL VESCOVO DI POZZUOLI “Di fronte ad una tragedia in cui sono state stroncate tante vite umane forte è lo sconcerto. E’ difficile parlare, ogni parola detta può suonare banale, fuori posto o solo formale. Verrebbe solo di tacere o gridare il proprio dolore”. Sono le parole del vescovo di Pozzuoli (Napoli), Gennaro Pascarella, durante l’omelia dei funerali delle 38 vittime della strage del bus di Monteforte Irpino. Il vescovo ha chiesto alla comunità e alle istituzioni di “non lasciare soli questi fratelli”.
“Per ognuno di voi c’è l’abbraccio anche di papa Francesco che ha fatto arrivare un telegramma, di tutta la città rappresentata qui dal sindaco di Pozzuoli e di tutta l’Italia rappresentata dal presidente del Consiglio”. , ha aggiunto.
LE INDAGINI PER CAPIRE LE CAUSE DELLA STRAGE Procedono intanto gli accertamenti per ricostruire la dinamica dell’incidente del bus precipitato da un viadotto in Irpinia, in cui sono state coinvolte anche 13 vetture, in cui sono morte almeno 38 persone e ne sono state ferite 10. “Sono stati trovati pezzi di un semiasse di un mezzo sulla autostrada” nei pressi del luogo dell’incidente del pullman caduto ieri sera da un viadotto in Irpinia “ma non è detto che appartenga al pullman”. Lo ha detto a La Presse Giuseppe Salomone, dirigente del Compartimento di polizia stradale Campania e Molise, spiegando che bus è stato sequestrato ed è stato portato in un luogo a disposizione del perito del magistrato e degli investigatori.
Poi c’è la questione della frenata: “Abbiamo rilevato tante tracce di frenate – spiega Salomone – ma non siamo ancora in grado di ricondurle con certezza al pullman precipitato”. Per quanto riguarda la strumentazione del bus che registra velocità, tempi di percorrenze e di riposo del mezzo, “abbiamo le registrazioni del cronotachigrafo”, riferisce il dirigente della Polstrada, “ma sono stati trovati tanti fogli dell’apparecchiatura relativi a più giorni e alla registrazione dei movimenti del pullman di un periodo che si riferisce a giornate anche precedenti a quella dell’incidente. Fra questi fogli dobbiamo individuare proprio quello che ci serve per ricostruire la dinamica del sinistro e potrebbe essere anche danneggiato e non leggibile”.
Poi c’è la questione della velocità a cui procedeva il bus. Ieri notte dopo l’incidente Autostrade per l’Italia ha diffuso un comunicato in qui si leggeva che “un pullman, sopraggiungendo in velocità nei pressi di un rallentamento di traffico – nonostante quest’ultimo fosse segnalato sia dai pannelli a messaggio variabile che dal personale sul posto – tamponava una serie di autovetture, finendo poi fuori strada in corrispondenza del viadotto Acqualonga”. “La velocità sostenuta c’era, una velocità non consentita in quel momento dalle condizioni del traffico – conferma Salomone – ma dobbiamo capire perché c’era: se sia stato un cedimento strutturale dei freni o per esempio un malore dell’autista. Al momento tenderemmo a escludere una accelerazione voluta dal conducente (deceduto nell’incidente, ndr). Ma si tratta di ricostruzioni, vere indagini, che richiedono tempo ma sono trascorse solo poche ore dai fatti. I rallentamenti per lavori che avevano creato coda, comunque erano stati segnalati, come ha testimoniato un operatore autostradale, ed erano in fase di smaltimento dalle 19.30”. Intanto sull’incidente è stata aperta un’indagine “a tutto campo” dal procuratore di Avellino, Rosario Cantelmo.