Milano, sequestri per 16 milioni a eredi di un pregiudicato

Milano, 25 lug. (LaPresse) – Beni per oltre 16 milioni di euro sono stati sequestrati dalla direzione distrettuale antimafia di Milano e dalla guardia di finanza agli eredi di un pregiudicato campano trapiantato in Brianza, Salvatore Izzo. Il patrimonio, secondo gli inquirenti, è il frutto di anni di attività illecite. Sotto sigillo sono finiti appartamenti, società, conti correnti e polizze assicurative, in territorio italiano e svizzero.

L’operazione, denominata ‘Showdown’, nasce da una precedente indagine, in materia di usura e riciclaggio, del gruppo guardia di finanza di Monza, che aveva visto come principale indagato Izzo. Nei suoi confronti, all’epoca, erano stati sequestrati, in attesa del giudizio, immobili, quote societarie e conti correnti. Attività e beni intestati a suoi familiari e prestanome, per via dei suoi precedenti.

Un vero e proprio patrimonio nascosto, costruito con i proventi ricavati dall’attività criminale. Izzo, durante il processo, però, è deceduto. In questi casi il procedimento si estingue – per la morte del reo – e i beni sequestrati, se non si dimostra che sono di provenienza illecita, vengono restituiti ai legittimi eredi. Nel caso di specie i due figli e la loro madre.

Uno scenario scongiurato dai finanzieri di Monza che, in stretta collaborazione con l’ufficio misure di prevenzione della direzione distrettuale antimafia di Milano, attraverso articolate e serrate indagini patrimoniali e finanziarie, hanno raccolto una serie di elementi utili a confermare l’illecita provenienza dei beni già sequestrati a Izzo. Non solo, ma sono stati individuati ulteriori immobili e conti correnti dislocati in Italia ed in Svizzera, risultati anche questi indirettamente riconducibili all’imputato ed ai suoi familiari. Gli accertamenti sono, quindi, culminati con la richiesta di applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali sull’intero patrimonio riferibile a Izzo e ai suoi legittimi successori.

Le norme del ‘Nuovo Codice delle Leggi Antimafia e delle Misure di Prevenzione’, consentono infatti, in presenza di specifici presupposti, come la sproporzione tra redditi dichiarati e patrimonio a disposizione, di sequestrare, in vista della successiva confisca, i beni del soggetto proposto e, in caso di morte, di estendere la misura patrimoniale ai suoi eredi.