Stato-Mafia, assolti generale Mori e colonnello Obinu

Palermo, 17 lug. (LaPresse) – Il generale dei carabinieri Mario Mori è stato assolto dal tribunale di Palermo. Era accusato di non avere catturato ad ottobre del 1995 il boss di mafia Bernardo Provenzano, favorendo così la sua latitanza. I giudici hanno assolto anche il coimputato di Mori, il colonnello Mauro Obinu. Entrambi erano accusati di favoreggiamento aggravato alla mafia. Sono stati assolti “perché il fatto non costituisce reato”. Grande folla di cronisti e operatori tv in tribunale. Mori e Obinnu erano erano presenti al momento della lettura del dispositivo della sentenza. In aula, per l’accusa, l’aggiunto Vittorio Teresi e i pm Antonino Di Matteo e Roberto Tartaglia. Di Matteo, dopo la lettura della sentenza, si è limitato a dire: “Sono un magistrato, rispetto la sentenza anche se non la condivido. Faremo ricorso”. Nessun commento da parte degli imputati. Soddisfazione per la sentenza è stata espressa da Basilio Milio, legale insieme a Enzo Musco, degli imputati: “Eravamo convinti che si sarebbe arrivati a una assoluzione, ma visti i condizionamenti ambientali registrati fino a ieri non vi nascondo che c’era, da parte nostra, qualche timore. I giudici hanno però confermato di essere autonomi”.

I giudici di Palermo hanno trasmesso gli atti alla procura ai fini della valutazione delle posizioni dei suoi principali accusatori Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino e imputato e testimone nel processo sulla presunta trattativa Stato-Mafia, e di Michele Riccio. “Non commento la sentenza di oggi, attendo di leggere le motivazioni”, così l’avvocato Roberto D’Agostino, che difende Massimo Ciancimino. La sentenza di oggi va contro l’impianto accusatorio del processo in cui sono imputati politici e mafiosi e potrebbe produrre effetti sul processo sulla trattativa. Per i giudici i due testimoni, Ciancimino e Riccio, non sarebbero da ritenersi credibili.

“TRATTATIVA? UNA BUFALA” Per Basilio Milio, avvocato del generale del Ros dei carabinieri Mario Mori, la trattativa Stato-mafia non esiste. “È una bufala – dice al microfono di Fanpage.it, commentando l’assoluzione in primo grado di Mori – inventata dai giornali e dai media chissà per quale motivo. È pacifico. Ma quale trattativa? Non esiste ed è una certezza che non matura oggi”. E alle notizie di un possibile ricorso in appello Milio risponde: “Questa sentenza è già un risultato importante”.

INGROIA: FAVOREGGIAMENTO C’E’ “Le sentenze non si commentano, si rispettano, ma colpisce il fatto che anche sul mancato arresto di Provenzano sia stata utilizzata la stessa formula del processo sulla mancata perquisizione del covo di Riina, quando i giudici dissero che il fatto non costituiva reato. Cioè che il favoreggiamento ci fu ma non era voluto. Se ci trovassimo di fronte allo stesso caso, sarei sbalordito che un investigatore di razza come Mori avesse commesso ‘errori simili’ davanti a capimafia come Riina e Provenzano. Di imperdonabili sbagli a propria insaputa ne abbiamo visti fin troppi, anche in questi giorni”. Lo ha detto l’ex pm di Palermo, Antonio Ingroia, presidente di Azione Civile, a proposito dell’assoluzione del generale Mori. “La trattativa stato-mafia non c’entra nulla, non era compresa nei capi di imputazione. Il processo si riferiva a un’altra ipotesi di reato. In qualsiasi caso siamo soltanto al primo grado di giudizio”, ha concluso.