Roma, 1 lug. (LaPresse) – Interrogatorio di garanzia questa mattina al carcere di Regina Coeli per monsignor Nunzio Scarano, nell’ambito di un’inchiesta della procura di Roma sull Ior. Il provvedimento cautelare è stato firmato dal gip, Barbara Callari. L’avvocato del prelato, Silverio Sica, è entrato nel carcere romano questa mattina alle 9 senza rilasciare dichiarazioni. Oltre a Scarano sono finiti un manette il funzionario dell’Aisi Giovanni Maria Zito e il broker Giovanni Carinzo. Le accuse, a seconda delle posizioni, sono di truffa ai danni dello Stato, calunnia e corruzione. La complessa vicenda che coinvolge i tre indagati riguarda essenzialmente il rientro dalla Svizzera di una elevata somma di denaro a bordo di un jet privato. Secondo le accuse che hanno portato all’arresto del prelato, i fondi erano di proprietà degli armatori napoletani Paolo, Maurizio e Cesare D’Amico. Le indagini avviato presso la procura di Palermo indicherebbero che Scarano, interpellato dagli armatori suoi amici per far rientrare i capitali in Italia, avrebbe organizzato il trasferimento dei fondi con un aereo privato che avrebbe dovuto partire da Lugano. L’operazione sarebbe stata organizzata dall’agente dei servizi segreti italiani Giovanni Maria Zito. Per ragioni ancora da appurare, il trasferimento è stato mandato a monte da un terzo indagato, il brooker Giovanni Carenzio. Quest’ultimo ieri nell’interrogatorio di garanzia nel carcere napoletano di Poggioreale si è avvolto della facoltà di non rispondere.