Alessandria, spara a passanti e agenti: sfiorata la strage

Alessandria, 16 giu. (LaPresse) – Ha prima rapinato la pistola a una guardia giurata colpendola con un punteruolo e sfilandogli l’arma. Poi si è incamminato per le vie del centro, prima mostrando la pistola ai clienti di un bar, poi sparando verso due marocchini, poi ancora sparando contro il gestore di una pizzeria. Infine ha esploso quattro colpi contro gli agenti di polizia che sono riusciti a disarmarlo senza rispondere al fuoco. Il tutto è avvenuto in dieci minuti, intorno all’una e mezza della notte scorsa, ad Alessandria.

Il giovane, Janderson Steward Mosquera, 20 anni, italiano di origini colombiane, è stato arrestato con le accuse di tentato omicidio plurimo aggravato, rapina aggravata, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Già noto alla polizia per aver rapinato qualche mese fa una collanina a una ragazzina, cercando di rivenderla poco dopo a un compro oro per avere i soldi per la droga, era anche stanotte sotto l’effetto di stupefacenti. Da giorni, aveva raccontato alla madre e alla cugina, sentiva delle voci. E’ stato ricoverato nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Alessandria.

A vedersela peggio sono stati i due marocchini. Prima ha sparato a uno di loro. Lo ha ferito al torace ma superficialmente. Poi i due sono scappati e lui li ha inseguiti, sparando di nuovo e ferendo a un polmone il secondo, in modo grave. Il gestore della pizzeria è stato colpito alla gamba. La polizia, che ha scelto di non diffondere le immagini per evitare l’effetto emulazione, è in possesso di filmati nei quali si vede chiaramente il giovane prendere la mira prima di sparare.

All’arrivo degli agenti, il 20enne ha prima sparato due colpi. Poi ha gettato la pistola a terra. Infine l’ha recuperata e ha sparato ancora due volte. Non li ha colpiti, ma nella colluttazione i poliziotti hanno riportato delle contusioni. “Gli agenti sono stati estremamente responsabili e professionali”, sottolinea il questore di Alessandria, Filippo Dispenza. “Non hanno reagito al fuoco” e sono riusciti a disarmarlo senza ricorrere all’uso delle proprie pistole. “Quando l’hanno preso – spiega – aveva ancora un colpo in canna e lì intorno c’erano diverse persone. Poteva essere una strage”.