Genova, nave contro torre pilota: sette morti e due dispersi

Genova, 8 mag. (LaPresse) – Sono proseguite tutta la notte le ricerche al porto di Genova, dove ieri sera intorno alle 23 la nave portacontainer Jolly Nero è finita contro la torre pilota che è crollata in mare. Il bilancio attuale è di sette morti, quattro feriti e due dispersi. I vigili del fuoco, la guardia costiera e i sanitari hanno lavorato ininterrottamente nella speranza di trovare vivi quanti sono rimasti sotto le macerie e anche questa mattina decine di persone sono all’opera.

CINQUE VITTIME. I primi tre corpi sono stati recuperati durante la notte. Si tratta di due militari della guardia costiera e di un pilota. Uno di loro è stato identificato questa mattina. Si tratta di Daniele Fratantonio, 30 anni, residente a Rapallo, dove il comune ha issato le bandiere a mezz’asta. Lavorava alla centrale operativa della guardia costiera e al momento dello schianto si trovava sulla torre di controllo. Gli altri corpi sono stati trovati questa mattina nella zona della tromba delle scale della torre dei piloti.

QUATTRO FERITI. Quattro persone sono rimaste ferite: due sono state ricoverate all’ospedale Villa Scassi, due al Galliera. Tra i feriti, un militare della capitaneria che riporta alcune fratture.

EQUIPAGGIO INCOLUME. A bordo della nave c’erano una decina di persone dell’equipaggio, rimaste incolumi. La Jolly Nero fa parte della flotta della società Ignazio Messina e ha una stazza lorda di 40.594 tonnellate e una stazza netta di 17.083 tonnellate. La sua lunghezza è di 239,26 metri.

CROLLATA ANCHE PALAZZINA DI TRE PIANI. Non solo la torre piloti, ma anche tutta la palazzina adiacente di tre piani è caduta. All’interno c’erano gli alloggi del personale e gli uffici.

LE TESTIMONIANZE: “LO SCHIANTO E LE MACERIE”. “Intorno alle 23 ho sentito un forte rumore. Sono uscito fuori e non credevo ai miei occhi. Ho cominciato a vedere all’istante gente che usciva di corsi e mezzi che arrivavano”, è la testimonianza di una guardia giurata che lavora nel porto di Genova. “Sono andato a chiudere le finestre e mi sono accorto della nave attaccata alla banchina”, racconta Gian Enzo Duci, presidente degli Agenti marittimi. “Poi guardando meglio mi sono reso conto dell’accaduto. Poi un sms di una persona che stava su un rimorchiatore. Temo di conoscere le persone disperse e decedute. Sono molto scosso. Non so come sia successo”, aggiunge. “Ero in servizio qui al molo Giano quando ho sentito lo schianto. Il tempo di fare il giro e tornare indietro e ho visto. Subito abbiamo pensato che fosse qualche nave che si era scontrata. Torno indietro e non vedo più la torre pilota. Mi affiaccio e vedo tutte macerie e questa nave che si era allontanata”, racconta Girolamo Cuomo, operatore del porto di Genova.

GIALLO SULLE CAUSE: FORSE UNA AVARIA AL TIMONE. Difficile individuare la causa della tragedia. In collegamento con Primocanale, l’ex comandante Rossano, pilota in pensione che ha lavorato al porto di Genova, con 33 anni di servizio alle spalle, avanza l’ipotesi di una avaria: “Se c’è una avaria al timone – spiega – può succedere una simile tragedia. Anziché accostare a dritta, lasciando il porto nuovo, la nave è andata dritta e ha picchiato contro la torre. Una piccola nave aveva già toccato l’ala nordovest degli uffici della torre, una cabina a mezzo piano. Si trattò di un incidente in cui la macchina ha avuto un black out”.

NAPOLITANO: TRAGEDIA. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, “appresa con sgomento la notizia del gravissimo incidente avvenuto nel Porto di Genova”, esprime “i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei familiari delle vittime, rendendosi interprete del profondo cordoglio del Paese, e rimane in trepida attesa per la sorte dei dispersi”. Lo rende noto il Quirinale.

VERTICE A PALAZZO CHIGI. LUPI A GENOVA. Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, questa mattina ha avuto un colloquio telefonico con il presidente dell’Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo, per fare il punto sulla situazione e per informarsi dello svolgimento dei fatti. Si è poi svolta una riunione a Palazzo Chigi con il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Maurizio Lupi, al quale il Presidente ha chiesto di recarsi immediatamente a Genova per seguire lo svolgimento delle operazioni.