Furti bagagli in aeroporto, indagati 86 dipendenti scali italiani

Lamezia Terme (Catanzaro), 3 mag. (LaPresse) – Arresti in tutta Italia nell’ambito di un’indagine sui furti di bagagli in vari scali nazionali. L’inchiesta, coordinata dalla procura di Lamezia Terme e condotta dalla polizia di frontiera, ha fatto luce su un centinaio di furti sui bagagli da stiva, tentati furti e danneggiamenti che vedono coinvolti 86 dipendenti di diversi aeroporti. Nei confronti degli indagati circa 400 uomini della polizia di frontiera hanno applicato il provvedimento cautelare emesso dal gip del Tribunale lametino. L’operazione ‘Stive pulite’ ha consentito di ricostruire le responsabilità per i furti avvenuti a bordo degli aeromobili durante le operazioni di carico e scarico bagagli negli aeroporti di Lamezia Terme, Bari, Bologna, Milano Linate, Napoli, Palermo, Roma Fiumicino e Verona. Per la prima volta sono state effettuate attività di intercettazioni audiovisive a bordo degli aeromobili che hanno consentito l’identificazione degli autori dei numerosi reati.

“La Direzione sicurezza di Alitalia, nel corso del 2012, ha attivamente collaborato con la polizia di frontiera di Fiumicino e di Lamezia Terme nello studio, nello sviluppo e nella conduzione di una articolata attività investigativa avente come obiettivo l’individuazione dei responsabili di numerosi furti che, in forma sempre più invasiva, si sono registrati sui bagagli dei passeggeri Alitalia”. E’ il commento della compagnia aerea. “Inizialmente – spiega Alitalia – la tratta Roma Fiumicino-Lamezia Terme era risultata la più colpita da questo fenomeno che successivamente si è esteso anche ad altri scali nazionali che, seppur in forma minore, sono stati interessati dalla stessa problematica”. “Il proficuo scambio, tra Alitalia e la polizia di frontiera, delle reciproche conoscenze, competenze ed esperienze professionali – scrive ancora Alitalia – unito alla fattiva collaborazione della compagnia, hanno consentito di raggiungere un importante risultato, permettendo alla magistratura inquirente, che ha coordinato tutte le fasi dell’indagine, di emettere gli odierni provvedimenti restrittivi nei confronti dei presunti colpevoli”. Alitalia conclude sottolienado che è parte lesa e continuerà a garantire la totale collaborazione alle forze di polizia e all’autorità giudiziaria.

“E’ vergognoso che dopo lo scandalo verificatosi nel 2002, a oltre dieci anni di distanza, non sia stata ancora fatta pulizia e che non siano stati ancora predisposti strumenti idonei ad impedire questi furti”. E’ il commento del Codacons all’indagine sui furti di bagagli che ha portato a decine di arresti tra i dipendenti degli aeroporti italiani. “E’ dall’agosto del 2002, infatti, dopo i furti verificatesi a Malpensa – spiega l’associazione consumatori – ha abbiamo chiesto di fare accertamenti a tappeto in tutti gli aeroporti italiani. Questi furti, invece, continuano a ripetersi ciclicamente: 2002, 2004, 2005, 2007, 2012. Nulla è stato fatto da allora per rivedere i criteri di selezione del personale responsabile della custodia dei bagagli, evidentemente troppo blandi e generici per un lavoro che richiede invece particolari requisiti di onestà”. Il Codacons ricorda che i passeggeri in questi casi hanno diritto non solo al rimborso dei danni patrimoniali subiti, ma anche ad un risarcimento per i danni non patrimoniali. Nel caso non fossero già stati a suo tempo risarciti dalle compagnie aeree, potranno decidere di rivalersi costituendosi parte civile nell’eventuale procedimento penale. Anche i datori di lavoro di queste persone arrestate sono responsabili, ai sensi dell’art. 2.049 del codice civile, per i danni arrecati dal fatto illecito commessi dai lavoratori nell’esercizio delle incombenza a cui sono adibiti.