Città del Vaticano, 12 mar. (LaPresse) – Che cosa c’è dietro la scelta di far votare i cardinali, oppure no, già questa sera, subito dopo la chiusura del portone della Cappella Sistina e dopo un lungo cerimoniale cominciato al mattino, in San Pietro, con la ‘Missa pro eligendo romano Pontefice’? E perché, invece, l’inizio degli scrutini non è stato fissato sin dall’inizio per domani, in una giornata ‘completa’ di tutti i turni di votazione? Per il momento, il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha detto che “saranno gli stessi cardinali a decidere se votare già in serata”. Se così fosse, poi, nulla può escludere che le prossime ore siano addirittura in grado di riservarci la clamorosa sorpresa di un nuovo Papa eletto alla prima votazione. Molto più probabile, invece, che – votazione serale oppure no – venga comunque rispettato il pronostico che lo stesso padre Lombardi aveva avanzato nei giorni scorsi: “Ritengo che la prima fumata sarà nera”.
Ma se così dovesse essere, e la votazione si svolgesse invece già questa sera, che significato si dovrebbe attribuire a questa anticipazione? In realtà, spiegano gli esperti vaticani, questa ‘conta’ inaugurale dei consensi dei cardinali è quasi sempre fondamentale per le sorti del Conclave. Essa, infatti, va oltre le chiacchierate, le intese e anche gli scontri delle Congregazioni generali e pone davanti a tutti la verità dei numeri e degli schieramenti, facendo capire chi sono i ‘papabili’ che davvero sono stati messi in campo dalle alleanze che hanno preceduto il Conclave. Inoltre, tenuto di un quorum di 77 voti assoluti per l’elezione, questa prima ‘conta’ è in grado soprattutto di indicare come possono rimescolarsi – da quel momento in avanti – i ‘pacchetti’ dei ‘grandi elettori’. Insomma, più che una ‘prova generale’, la prima votazione del Conclave è un evento a sè, capace di indirizzare poi tutte le scelte successive. Dopo quelle indicazioni iniziali, non si dovrà più (e non si potrà più) dire solo che intenzioni si hanno, ma decidere definitivamente chi è l’uomo giusto per succedere a Benedetto XVI.