Roma, 17 nov. (LaPresse) – Come è stato rilevato dalla strumentazione del centro funzionale della Regione Lazio, il Tevere ha raggiunto alle ore 14 di oggi il livello idrometrico di 6,41 metri nella stazione di Ripetta, attestandosi ad una quota inferiore a quella delle banchine. La protezione civile del Campidoglio ha dunque dichiarato lo stato di cessata emergenza per tutte le strutture operative che nei giorni scorsi si sono adoperate per gestire l’evento assicurando la tutela della pubblica incolumità. Intanto la protezione civile di Roma informa che è previsto per domani mattina un peggioramento delle condizioni del tempo dovuto all’arrivo di un nuovo sistema frontale atlantico che a Roma porterà deboli pioviggini nel corso della prima parte della giornata e ulteriori addensamenti nel pomeriggio con possibili rovesci o brevi temporali.
Il maltempo, dunque, non dovrebbe comportare un nuovo innalzamento dei livelli del Tevere che, secondo i dati storici dell’Ufficio mareografico e idrografico della Regione Lazio, venerdì notte ha toccato la punta massima straordinaria di 13,49 metri. Gli eventi di piena verificatesi nel 2008 e nel 2010 furono entrambi di portata minore: 12,48 metri fu l’altezza raggiunta nel 2008 mentre nel 2010 si toccarono appena gli 11 metri di massima a Ripetta. Superò l’altezza di 13 metri nel 1976, ovvero 36 anni fa. A seguito della piena del 2008, il Dipartimento nazionale della protezione civile d’intesa con la Regione Lazio, grazie ad uno stanziamento governativo di oltre 7 milioni di euro, garantì l’esecuzione di importanti interventi di pulizia dei detriti e di messa in sicurezza del fiume, nel tratto metropolitano del Tevere che va da Castel Giubileo alla foce. Analogamente, a seguito dell’ultima piena, ritirandosi il fiume ha depositato sulle banchine uno spesso strato di fango e detriti che nei prossimi giorni dovranno essere rimossi per garantire la piena agibilità dei luoghi. Nella prossima settimana si svolgeranno i sopralluoghi tecnici delle competenti autorità regionali e dell’Ardis (Agenzia regionale difesa suolo), cui parteciperà anche il Dipartimento ambiente e protezione civile del Campidoglio che assicurerà la pulizia dei tratti di propria competenza. Particolare attenzione è stata già chiesta ad Ama per assicurare il più rapido sgombero della pista ciclabile dal fango in modo da verificare gli interventi di messa in sicurezza necessari per ripristinarne integralmente la funzionalità.