Roma, 14 nov. (LaPresse) – Oltre 50 cortei di studenti medi ed universitari affolleranno le piazze italiane nella giornata di sciopero generale europeo, convocato dalla Confederazione europea dei sindacati. “Di fronte ad una situazione disastrosa, a politiche europee, come il Fiscal compact, che costringono a ridurre i diritti, impoverire il lavoro, distruggere l’istruzione pubblica, gli studenti di questo Paese porteranno in piazza la necessità di invertire la rotta in cui l’Europa e l’Italia in particolare stanno andando”, fanno sapere dal gruppo studentesco ‘Rete della Conoscenza’. “Siamo una generazione – dichiara il portavoce di ‘Rete della Conoscenza’ Federico Del Giudice – a cui stanno togliendo tutto, dal lavoro ai diritti, dall’istruzione pubblica al futuro. Scendiamo in piazza oggi 14 novembre per dire che senza un reddito di cittadinanza, una ripubblicizzazione di scuola e università e politiche che aboliscano la precarietà, non c’è un futuro degno per la nostra generazione”. “Non staremo di certo a guardare – dichiara il coordinatore nazionale dell’Unione degli studenti Roberto Campanelli – che le scuole pubbliche diventino private a causa dell’introduzione del disegno di legge 953 ex Aprea. Siamo già costretti a pagare il un contributo che definiscono come volontario e che, invece, è obbligatorio. L’assenza del diritto allo studio e la privatizzazione delle scuole porterà alla costruzione di scuole di serie A e di serie B. Contro tutte queste politiche noi oggi ci mobilitiamo in tutta Italia”.
“Siamo di fronte al rischio della più grande espulsione di massa dall’università. Siamo in piazza nel giorno dello sciopero generale – sostiene Luca Spadon di ‘Link Coordinamento Universitario’ – perchè non vogliamo un’università in mano ai privati, dove dobbiamo pagare costi inaccessibili di tasse all’ingresso e indebitarci per potervi accedere. Non permetteremo certo che l’università diventi l’anticamera della precarietà e dell’esclusione sociale”.