Roma, 14 nov. (LaPresse) – E’ accaduto tutto in maniera improvvisa. Lanci di oggetti, sanpietrini, bottiglie e poi lacrimogeni, bombe carta e cariche. Sul Lungotevere Tibaldi, a due passi dal Ghetto di Roma, è andata in scena la guerriglia, nel giorno dello sciopero europeo. Diciotto ragazzi fermati, più di cento identificati, un 39enne arrestato e 16 feriti tra le forze dell’ordine. Quello che rimane sono auto con specchietti rotti, segnali stradali e cassonetti in ghisa divelti. E una strada piena di bottiglie, sassi e residui di petardi. Un corteo iniziato pacificamente intorno alle 9 del mattino da piazza della Repubblica. Cobas, studenti medi e universitari che mano a mano si univano e infoltivano la manifestazione. Poi la deviazione del percorso e da piazza Venezia, scortati dai blindati, gli studenti si sono diretti sul Lungotevere passando per il Teatro di Marcello. Ma davanti al Ghetto, sul Lungotevere dei Tibaldi, all’altezza di Ponte Sisto tutto è accaduto in un attimo. Il corteo è sfilato davanti al rione prima fischiando e poi urlando ‘Saddam Saddam’ e quando gli animi parevano calmati sono invece iniziati gli scontri. Sono intervenuti i blindati che hanno ‘spinto’ i manifestanti prima verso piazza Gioacchino Belli e poi verso Porta Portese. E dopo gli scontri è andata in scena la polemica. Il presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici si è detto spaventato prima dalle urla contro la Sinagoga e poi dagli scontri successivi, alcuni dei quali si sono verificati all’interno del rione. “Se questo è il clima – ha detto – allora che vengano vietate le manifestazioni a Roma”. Gli fa eco il sindaco, Gianni Alemanno che, per l’ennesima volta ha chiesto al governo di intervenire. “Episodi di questo genere sono il frutto di una situazione ormai fuori controllo per il proliferare di cortei autorizzati e non autorizzati”, ha detto Alemanno che ha parlato di “rischi per i bambini che stavano uscendo dalla scuola israelitica”.