Roma, 5 nov. (LaPresse) – Il vicecapo della polizia Nicola Izzo, dopo aver inoltrato formale richiesta, è stato ascoltato come testimone, e, quindi, non risulta indagato, nell’inchiesta sui presunti appalti poco trasparenti del Viminale, che sono emersi grazie a una denuncia anonima. Oggi lo stesso Izzo aveva presentato le sue dimissioni poi respinte dal ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri. L’indagine, nata dopo l’esposto anonimo e riguardante la presunta irregolarità nell’assegnazione degli appalti del Viminale, è affidata al pool di magistrati diretto dal procuratore aggiunto Francesco Caporale, gruppo che si occupa dei reati riguardanti la pubblica amministrazione.
Izzo aveva annunciato le sue dimissioni in una lettera inviata al ministro dell’Interno Cancelleri e al capo della polizia Antonio Manganelli. Dimissioni, però, respinte dalla Cancellieri che ha spiegato che non accetterà la decisione di Izzo “perché credo che una persona non possa essere giudicata sulla base di un esposto anonimo sul quale non abbiamo ancora riscontri”. “Apprezzo molto – ha sottolineato – la sensibilità di Izzo, ma ora non ci sono le condizioni per accoglierle”.