Flotilla, in Italia l’attivista espulso da Israele

Roma, 21 ott. (LaPresse) – E’ atterrato questa mattina all’aeroporto di Fiumicino l’aereo che ha riportato in Italia l’attivista filopalestinese Marco Ramazzotti Stockel, espulso da Israele. Il 65enne viaggiava sulla nave Estelle bloccata ieri dai soldati israeliani mentre si dirigeva a Gaza con l’intenzione di forzare il blocco navale imposto dallo Stato ebraico. Lo si apprende dal Coordinamento Freedom Flotilla Italia.

Il 65enne sta bene, spiegano dal Coordinamento, sebbene sia molto stanco e provato. Dopo l’arrivo a Fiumicino ha raccontato cosa è accaduto nelle 12 ore di silenzio in cui non è stato possibile tenere contatti. Le navi da guerra israeliane, riporta il Coordinamento citando la sua testimonianza, hanno abbordato la nave Estelle e i soldati sono saliti a bordo. Qui gli attivisti hanno opposto resistenza pacifica e passiva. I militari hanno usato contro di loro armi taser, come denunciato da un attivista israeliano che si trovava sulla Estelle.

Ramazzotti Stockel ha detto di non essere stato colpito ma di averle viste usare contro altri, spiega il Coordinamento. Il gruppo di attivisti è stato poi caricato sulle navi della marina di Israele e trasportato ad Ashdod, dove è arrivato verso le 21. Qui sono avvenuti gli interrogatori e c’è stato il contatto con la diplomazia italiana. Questa mattina presto la partenza per l’Italia. La nave Estelle resta nel porto di Ashdod, precisa Freedom Flotilla Italia.

“Bisogna aiutare i palestinesi a trovare una soluzione al conflitto, che rappresenta una minaccia per la pace del Mediterraneo e che come italiani non possiamo accettare”, ha dichiarato l’attivista durante una intervista a Rai News. “Partiamo nelle missioni – ha spiegato – perché il problema palestinese non è risolto, Gaza è un carcere a cielo aperto dove ogni giorno Israele bombarda. Dobbiamo far parlare di questo”. Sottolineando di essere ebreo, il 65enne ha aggiunto che “per un ebreo è ancora meno accettabile. Tutti dobbiamo far sentire la nostra voce per trovare una politica di negoziati, e non di armamenti”.

La violenza è stata usata dai soldati in particolare contro gli attivisti israeliani, ha spiegato Ramazzotti Stockel, che sono stati “malamente ammanettati, mentre un greco è stato colpito per cinque volte con la pistola elettrica. Ma a parte questo l’intervento israeliano non è stato violento come in altri casi, sebbene resti una operazione militare di quattro navi da guerra contro 30 persone”.