Roma, 9 ott. (LaPresse) – La corte d’assise d’appello di Roma ha confermato la condanna per Winston Manuel Reyes, il domestico filippino condannato in primo grado a sedici anni di reclusione per l’omicidio della contessa Alberica Filo della Torre, avvenuto nella villa dell’Olgiata il 10 luglio 1991. “Chiedevamo pena equa e non vendicativa. Ciò che conta è la conferma di una condanna giusta”, ha commentato Giuseppe Marazzita, legale di Pietro Mattei, il marito della vittima, che era in aula ed è rimasto impassibile alle parole del domestico che chiedeva perdono. Appena entrato in aula, infatti, Reyes ha detto: “Mi rivolgo a tutti, avvocati, giudici e soprattutto alla famiglia Mattei. Chiedo perdono per quello che ho fatto”.
Il procuratore generale aveva chiesto l’ergastolo, affermando che al filippino non dovevano essere riconosciute le attenuanti generiche che gli erano state riconosciute in primo grado dal gup Massimo Di Lauro che lo aveva condannato a 16 anni di reclusione il 14 novembre dello scorso anno per omicidio volontario.
“La confessione è legittima e utilitaristica”, ha detto la pubblica accusa nella sua requisitoria. “È stata tardiva, fatta quanto ormai c’erano tutte le prove contro di lui. L’imputato ha il solo obiettivo di incassare i soldi dei gioielli rubati. Il suo comportamento non è quello di una persona sconvolta per aver ucciso. Non si desume un sincero pentimento ed pertanto deve essere condannato all’ergastolo”.