Milano, 3 arresti per tangenti, c’è anche un funzionario comunale

Milano, 8 ott. (LaPresse) – Il funzionario dell’assessorato Famiglia del Comune di Milano, Patrizio Mercadante, è stato arrestato con altre due persone nell’ambito di un’inchiesta per appalti dal valore di 38 milioni di euro, legati alla gestione delle case vacanze per bambini e anziani. L’ex funzionario era un collaboratore dell’ex assessore Pdl, Tiziana Moioli. Le accuse sono, a vario titolo, corruzione e turbativa d’asta. Questa mattina sono in corso perquisizioni nel milanese. A coordinare l’inchiesta sono i pm. Grazia Pradella e Teresa Siciliano e il procuratore aggiunto Alfredo Robledo.

Sono quattro le ordinanze di custodia cautelare che la guardia di finanza di Milano sta eseguendo in queste ore (tre in carcere ed una agli arresti domiciliari) nei confronti dei presunti responsabili di gare d’appalto truccate dal valore di 32 milioni di euro, indette dal comune di Milano per le case vacanze per bambini e anziani. Tra gli arrestati c’è anche il funzionario dell’assessorato Famiglia del comune di Milano, Pietro Mercadante. Le accuse per i quattro indagati sono, a vario titolo, di corruzione, turbata libertà degli incanti, falso e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Le indagini, coordinate dai pm Tiziana Siciliano, Grazia Predella e dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo, hanno portato alla luce irregolarità in quattro gare d’appalto indette da palazzo Marino negli anni 2010 e 2011, per l’affidamento dei servizi integrativi volti alla gestione delle ‘Case Vacanza’, del valore complessivo pari ad oltre 32 milioni di euro. Sulla base degli elementi raccolti, l’imprenditore titolare delle società che si sono aggiudicate i diversi appalti avrebbe prodotto al comune documentazione falsa e contraffatta, per condizionare a proprio vantaggio le gare. Ad aiutarlo ci sarebbe stato il dirigente comunale, a cui viene anche contestato di aver ricevuto somme di denaro dal commissario straordinario di una nota Fondazione milanese, quali contropartita per aver veicolato, con l’aiuto di una sua collaboratrice, consistenti importi di denaro pubblico a titolo di finanziamento di un progetto che non giustificava l’entità delle spese sostenute.