Milano, per ultimo saluto a cardinal Martini oltre 20mila persone

Milano, 3 set. (LaPresse) – Migliaia di persone, oltre 20mila, per i funerali dell’arcivescovo Carlo Maria Martini nel Duomo di Milano, gremito di gente, questo pomeriggio. Seimila circa nella cattedrale. E altri quindicimila, fedeli e non, hanno seguito il rito funebre sui megaschermi nella piazza davanti al Duomo. Fra le personalità presenti per rendere l’ultimo saluto al cardinale Martini, scomparso venerdì a 85 anni,anche il premier Mario Monti, oltre al presidente della Regione Roberto Formigoni, al sindaco di Milano Giuliano Pisapia, al leader dell’Udc Pierferdinando Casini, Romano Prodi, all’ ex sindaco milanese Gabriele Albertini, al direttore del ‘Corriere della Sera’ Ferruccio de Bortoli, ai ministri Balduzzi,Giarda, Ornaghi, Riccardi, al presidente della Rai Anna Maria Tarantola, e a tanti altri rappresentanti delle istituzioni, del mondo della politica e della cultura. Alle esequie del cardinale Martini erano presenti anche la sorella dell’alto prelato, Maris, e i nipoti Giovanni e Giulia Martini.

“Cari fratelli e sorelle, in questo momento desidero esprimere la mia vicinanza, con la preghiera e l’affetto, all’intera Arcidiocesi di Milano, alla Compagnia di Gesù, ai parenti e a tutti coloro che hanno stimato e amato il Cardinale Carlo Maria Martini e hanno voluto accompagnarlo per questo ultimo viaggio”. Si è aperto così il messaggio inviato da papa Benedetto XVI in occasione delle esequie del cardinale Carlo Maria Martini e letto in Duomo da monsignor Angelo Comastri. “Il Signore – ha scritto il Papa – che ha guidato il cardinale Carlo Maria Martini in tutta la sua esistenza accolga questo instancabile servitore del Vangelo e della Chiesa nella Gerusalemme del cielo. A tutti i presenti e a coloro che ne piangono la scomparsa, giunga il conforto della mia Benedizione”. “‘Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino’: le parole del Salmista possono riassumere l’intera esistenza di questo Pastore generoso e fedele della Chiesa”, ha continuato il Pontefice. “Martini, ha spiegato Benedetto XVI, “è stato un uomo di Dio, che non solo ha studiato la Sacra Scrittura, ma l’ha amata intensamente, ne ha fatto la luce della sua vita, perché tutto fosse ‘ad maiorem Dei gloriam’, per la maggior gloria di Dio. E proprio per questo è stato capace di insegnare ai credenti e a coloro che sono alla ricerca della verità che l’unica Parola degna di essere ascoltata, accolta e seguita è quella di Dio, perché indica a tutti il cammino della verità e dell’amore”.

“Il nostro cardinale Carlo Maria tanto amato non si è dileguato in un cielo inaccessibile, ma entrando nel Regno entra nella comunione con il Dio vivente”. Lo ha detto l’arcivescovo di Milano Angelo Scola nell’omelia funebre per il cardinal Martini. Scola ha parlato di “figura imponente di questo uomo di chiesa”. “Siamo convocati- ha detto Scola – per esprimergli la nostra gratitudine. In questo Duomo con una lunga folla di credenti e non credenti”. “Nella luce del Risorto, garante del tuo compiuto destino, sappiamo dove sei; sei nella vita piena e sei con noi”, ha poi affermato Scola, nell’omelia. “Non siamo qui per il tuo passato, ma per il tuo presente e per il nostro futuro”, ha aggiunto Scola. “La morte del cardinale è destinata alla sua personale risurrezione, al suo personale modo di stare per sempre con il Signore”, ha detto ancora. La “lunga vita” del cardinale Carlo Maria Martini “è specchio trasparente di questa perseveranza, anche nella prova della malattia e della morte”, ha proseguito Scola. “Per lui – ha aggiunto – è pronto un regno come quello che il Padre ha disposto per il Figlio Suo, l’Amato. Il fatto che non sia un luogo fisico, a nostra misura, non ci autorizza a ridurre il paradiso a una favola. Il cardinale Martini, che ha annunciato e studiato la Risurrezione, l’ha più volte sottolineato”.

“Mi è difficile parlare oggi. Il Cardinale Carlo Maria, mi ha accolto come suo successore. Mi è difficile parlare, eppure vorrei tentare di essere voce di questa Chiesa di cui il Cardinale Carlo Maria è stato, è stato, nel nome del Signore, padre, pastore, maestro, servo, intercessore, testimone della verità di Dio e della dignità dell’uomo”. Queste le parole del cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano, che ha avuto come suo predecessore a capo della diocesi meneghina il cardinal Martini, al termine della funzione funebre nel Duomo gremito. Sottolineando l’amore della Chiesa di Milano per il suo pastore, ecco il ricordo del “tuo sguardo capace di vedere lontano- ha detto Tettamanzi- la tua fede nei giorni della gioia e in quelli del dolore, la tua arte di ascoltare e di dare speranza a tutti: a tutti”. “Noi ti amiamo e sappiamo che ci sei e ci sarai vicino: sempre – ha continuato Tettamanzi -. Noi diamo lode a Dio che ti ha donato di vivere secondo il tuo motto di Vescovo, Pro veritate adversa diligere, e che ti ha chiamato a entrare ora nella gioia senza ombre attraversando nella fede e nella speranza la fatica del soffrire e del morire”.

Terminata la liturgia funebre, il cardinale Scola si è recato sul sagrato del Duomo per salutare con un messaggio le migliaia di persone che hanno seguito la cerimonia dall’esterno. L’arcivescovo emerito Carlo Maria Martini, sarà sepolto,in forma privata alla presenza dei familiari, nella cattedrale milanese. Lo ha deciso lui stesso nel giugno scorso comunicandolo a monsingor Luigi Manganini, arciprete del Duomo. Il luogo stabilito è l’altare del Crocifisso di San Carlo, che si trova nella navata sinistra della grande cattedrale.