Milano saluta Martini. Duomo aperto per 2 notti: sarà sepolto lì

Milano, 1 set. (LaPresse) – Milano rende omaggio al cardinale Carlo Maria Martini. Una folla gremisce la piazza del Duomo, all’interno del quale la salma dell’uomo che fu per 22 anni l’arcivescovo del capoluogo lombardo è stata portata intorno alle 12. La cassa in legno chiaro, portata da sei persone, è entrata dalla porta principale, dove migliaia di persone gli renderanno omaggio nelle prossime ore, e dove resterà per sempre: il cardinale sarà sepolto in una cappella laterale del Duomo dopo i funerali di lunedì. Un breve applauso dei presenti l’ha accompagnato.

DUOMO APERTO PER DUE NOTTI – Il Duomo resterà aperto eccezionalmente per due notti consecutive, per permettere ai fedeli di rendere il loro omaggio al cardinale. Per domani notte è prevista una veglia di preghiera e canti. Lunedì resterà aperto fino alle 11.30. Poi sarà chiuso al pubblico per i preparativi dei funerali, che si svolgeranno alle 16.

FERETRO PARTITO DA GALLARATE – Il feretro era partito questa mattina alle 11 da Gallarate con i familiari, monsignor Mario Delpini, vicario generale della diocesi, e monsignor Luigi Testore, esecutore testamentario scelto da Martini. Ad attenderlo, con l’arcivescovo Angelo Scola, il Consiglio episcopale milanese e il Capitolo del Duomo, che già questa mattina alle 8.30 ha celebrato una messa di suffragio presieduta da monsignor Claudio Magnoli. Erano presenti anche le autorità civili, rappresentanti del Comune, della Provincia e della Regione Lombardia.

MONSIGNOR SARTOR: “BENTORNATO A CASA” – Le parole di saluto al grande pastore di Milano le ha rivolte monsignor Paolo Sartor del Capitolo del Duomo, che ha ricordato i tratti salienti della figura di Martini e del suo impegno episcopale nella Chiesa ambrosiana, fino all’ultimo incontro nel giugno scorso con Benedetto XVI giunto in città per il VII Incontro mondiale delle famiglie. “Bentornato a casa, prega per noi e con noi, come noi ora preghiamo per te”, ha detto Sartor, che ha poi invitato tutti i presenti a “vivere nella fede questo momento di passaggio”.

LA SALMA AI PIEDI DELL’ALTARE – La salma è stata quindi deposta ai piedi dell’altare, rivestita nelle bianche vesti episcopali, con la mitra e il pastorale, simbolo del pastore che guida il suo gregge. Nelle prime file i parenti e in particolare i nipoti.

ARCIVESCOVO SCOLA: “CON SUA MEMORIA FEDE PIU’ SOLIDA” – Una folla composta e silenziosa ha riempito la navata centrale del Duomo e si è raccolta in preghiera attorno al cardinale Scola, che ha raccomandato: “Esprimiamo il nostro affetto con la preghiera di suffragio per il nostro amatissimo arcivescovo”. Poi il cardinale ha invitato al “raccoglimento e all’amicizia fraterna”, come pure “al silenzio e alla preghiera”. E ha concluso: “Nella memoria viva della sua persona e del suo operare nascerà per noi una più solida fede e una più vivida fraterna amicizia”. Quindi l’arcivescovo Scola si è avvicinato alla salma per benedirla e recitare l’Eterno riposo.

Al termine della breve preghiera, alla quale erano presenti anche i primi segretari di Martini (monsignor Erminio De Scalzi, monsignor Luigi Testore e don Gianni Cesena) e monsignor Gianni Zappa, che fu suo portavoce, molti fedeli sono rimasti in Duomo raccolti in preghiera e inginocchiati davanti alle spoglie del cardinale.