Roma, 20 lug. (LaPresse) – E’ un felice primato quello conquistato dagli studenti del nord Italia che, rispetto ai colleghi del sud, hanno dimostrato una migliore preparazione tra i banchi di scuola. E’ quanto emerge dai primi risultati delle prove Invalsi 2012, diffusi dal ministero dell’Istruzione che evidenziano anche risultati incoraggianti per la Puglia, l’Abruzzo e la Basilicata. Introdotte nel 2008, le prove oggettive e standardizzate elaborate dall’Invalsi hanno raggiunto per la prima volta tutte le scuole del Paese, statali e paritarie, e tutti gli studenti delle classi II e V della primaria, I e III della secondaria di primo grado. Per la prima volta in assoluto le prove si sono svolte anche nella classe II della secondaria di secondo grado. Complessivamente sono state coinvolte 31mila scuole, 141mila classi e 2 milioni e 900mila studenti.
In linea generale, per quanto riguarda l’italiano, gli studenti sembrano trovare più facili le domande relative ai testi narrativi, rispetto a quelle dei testi espositivi e argomentativi, in cui viene richiesto anche di interpretare dati e grafici funzionali all’esposizione dei contenuti del testo. Le domande di ricostruzione del significato globale del testo, che richiedono di integrare più informazioni e concetti, risultano invece essere più difficili. Buoni i risultati sulle domande che richiedono la corretta interpretazione di una voce di dizionario. In alcuni casi, comunque, gli studenti sembrano incerti nell’uso corretto della punteggiatura.
Le prove di matematica confermano in parte alcune tendenze che si riscontrano anche a livello internazionale, con difficoltà concentrate soprattutto in geometria, nell’ambito denominato ‘relazioni e funzioni’ e nei processi che richiedono competenze di argomentazione. Interessanti sono i risultati, in genere positivi, conseguiti dagli studenti della secondaria di secondo grado in alcuni quesiti che vertono su competenze chiave sviluppate nel primo ciclo, ma che solitamente non sono riprese in modo esplicito durante il biennio superiore.
Le differenze geografiche dal punto di vista della preparazione tendono ad aumentare nei diversi livelli di istruzione: diventano, cioè, più consistenti al crescere dell’età degli studenti. Nel primo ciclo, però, alcune regioni hanno nel tempo ridotto la distanza rispetto al dato nazionale di qualche punto percentuale, fino a raggiungere in alcuni casi i livelli medi del Paese. Queste regioni sono Puglia, Abruzzo e Basilicata. Rimane invece ancora consistente lo svantaggio del sud, e in parte del centro, rispetto al nord per quanto riguarda la scuola secondaria di secondo grado. In termini percentuali, il divario supera di 12 punti la media per quanto riguarda l’italiano e gli 11 per la matematica.
In genere, le regioni seguono i risultati delle macro-aree di appartenenza. Tra le eccezioni, al nord – dove i risultati sono significativamente al di sopra della media nazionale – c’è la Liguria, che non si discosta dalla media italiana. Per contro al sud, la Puglia e l’Abruzzo hanno, a differenza delle altre regioni di quest’area, risultati statisticamente non difformi dalla media nazionale. I risultati meno soddisfacenti invece sono quelli della Campania. In matematica la regione con il risultato più elevato è il Veneto, che supera di 35 punti la media della Sardegna, ossia la regione che consegue il risultato più basso.