Attesa per rientro Rossella Urru

Bamako (Mali), 19 lug. (LaPresse/AP) – C’è attesa per il rientro in Italia di Rossella Urru, la cooperante sarda liberata ieri in Mali dopo 9 mesi nelle mani dei sequestratori. Un aereo è stato inviato a Timbuctu, dove si trova la 30enne in attesa del rimpatrio, da Ouagadougou in Burkina Faso. Saranno trasferiti anche i due spagnoli liberati con lei, Enric Gonyalons e Ainhoa Fernandez del Rincon. Secondo quanto ha fatto sapere un funzionario delle carceri nella vicina Mauritania, Non è stato possibile spostarli subito dopo la liberazione a causa di una tempesta di sabbia. Un militare del Burkina Faso, il cui presidente ha negoziato la liberazione, ha confermato l’imminente trasferimento spiegando che “non c’è nulla da temere, tutto va bene”. Un ufficiale del ministero italiano ha confermato l’invio di un mezzo. I rapitori del gruppo Mujao, movimento unificato per la jihad nell’Africa occidentale, dopo aver prelevato gli ostaggi a Tindouf, in Algeria, li avrebbero più volte spostati nella zona desertica di confine con il Mali. Sinora non è chiaro se sia stato pagato un riscatto.

La conferma della liberazione di Rossella Urru, dopo una giornata di voci, è arrivata nella serata di ieri da parte del ministro degli Esteri, Giulio Terzi. “E’ una bellissima notizia, Rossella è libera”, ha detto il titolare della Farnesina che ha aggiunto: “Rossella sta per entrare in contatto con il capo dell’unità di crisi. Forse occorrerà qualche mezz’ora per averla veramente con i funzionari e le altre persone. Ho portato alla famiglia di Rossella che è qui con noi in unità di crisi i saluti del capo dello Stato che ha seguito personalmente la vicenda. Rossella è il simbolo dei valori, del coraggio, dell’eroismo delle nostre donne”.

La liberazione arriva dopo nove mesi in mano ai sequestratori. La cooperante, infatti, era stata rapita nella notte tra il 22 ed il 23 ottobre in Algeria. La Urru, 30 anni, nata Samugheo in provincia di Oristano il 22 marzo 1983, lavora presso il Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli (Cisp), ed era stata rapita insieme a due colleghi spagnoli (Aino Fernadez Coin ed Enric Gonyalons) in un campo di rifugiati sarahui a Rabuni, vicino a Tindouf, in Algeria.

Subito è arrivato il commento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che ha ha appreso “con sollievo e con gioia la notizia della liberazione di Rossella Urru dopo la lunga prigionia nelle mani dei rapitori”. Il capo dello Stato esprime “la propria personale partecipazione ai famigliari di Rossella Urru, che aveva incontrato nel febbraio scorso in Sardegna, e alla generale soddisfazione dei cittadini sardi”. “Il presidente Napolitano – conclude la nota del Quirinale – che aveva fin dall’inizio manifestato piena fiducia nell’impegno degli organi dello Stato per conseguire la liberazione della giovane connazionale, rivolge oggi il proprio apprezzamento alle amministrazioni e ai servizi di sicurezza per la loro tenace iniziativa e per il felice esito raggiunto”.

Il presidente del Consiglio, Mario Monti, si è detto felice della “conclusione della lunga prigionia di cui è stata vittima la nostra cooperante, impegnata per promuovere i principi di tolleranza e solidarietà in favore di popolazioni in situazioni difficili”. “Ho seguito attentamente – ha detto il premier – il lavoro degli organi dello Stato che con professionalità e impegno si sono prodigati per la liberazione della nostra connazionale. Li ringrazio per questo ulteriore successo che l’Italia può segnare nella lotta contro il terrorismo internazionale, rafforzando il sentimento di sicurezza che l’appartenenza alla comunità nazionale assicura agli italiani che operano nel mondo”.

Dopo la conferma della notizia, a Samugheo è scoppiata la festa. “Ho sentito la famiglia, che è a Roma, e ho mandato un grosso abbraccio al padre e alla madre di Rossella. E’ finito un incubo, sono passati nove mesi, è come se fosse una rinascita”, ha raccontato Antonello Demelas, sindaco del paese in provincia di Oristano. “Non vediamo l’ora di rivederla e di organizzare per lei una festa di bentornato. Non sono ancora riuscito – conclude il primo cittadino – ad arrivare in piazza. Qui ci sono tutti che festeggiano, è strepitoso”. Solidarietà e gioia anche da parte del governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci. “La liberazione di Rossella – ha detto il governatore – è una notizia che riempie di gioia e di commozione il cuore del popolo sardo dopo mesi di angoscia e di trepidazione. Aspettiamo di poter riabbracciare quanto prima una figlia della Sardegna finalmente restituita alla libertà e agli affetti familiari”.