G8, oggi si decide sui manifestanti

Roma, 13 lug. (LaPresse) – Arriva oggi in Cassazione l’ultimo atto dei fatti della Diaz. La prima sezione penale della Suprema Corte oggi dovrà decidere se confermare o no le condanne ai dieci manifestanti, condannati, in toto, in secondo grado a 98 anni e 9 mesi di reclusione. Per tutti loro l’accusa è devastazione e saccheggio, reati puniti dagli otto ai 15 anni inseriti nel codice Rocco, durante il fascismo, per reprimere eventuali sommosse popolari. Non sono contestati reati associativi, ma compare la teoria della “compartecipazione psichica”. Infatti, tra i motivi di ricorso comuni a tutti gli imputati, “c’è quello della violazione del diritto di difesa perché delle 350 ore di filmati raccolti durante le indagini, ci è stato mostrato solo un video con immagini selezionate dalla pubblica accusa mentre abbiamo il diritto di visionare tutto ciò che è disponibile perché potrebbero esserci elementi utili al proscioglimento”.

L’udienza si svolgerà davanti ai giudici presieduti da Paolo Bardovagni. Il procuratore è Pietro Gaeta, lo stesso magistrato che ha chiesto la conferma delle condanne per i vertici della polizia implicati nel pestaggio della Diaz. Ad appoggiare le ragioni dei dieci no-global ci sono anche le 25 mila firme raccolte tra intellettuali e artisti – tra i quali Erri de Luca e Margherita Hack – dalla campagna ’10×100′ che verranno depositate in Cassazione proprio oggi. Dalla mattina è in programma un presidio in piazza Cavour.