Roma, 11 lug. (LaPresse) – E’ stata trovata senza sensi e in una pozza di sangue. Quello che per quasi tutta la giornata era sembrata l’ennesima emergenza stupri a Roma, in serata ha avuto una svolta. La ragazza australiana, di 22 anni, trovata esanime, in via Milazzo, all’alba, a due passi dalla stazione Termini, non ha subito uno stupro, ma le lesioni sono state frutto “di un atto sessuale violento ma consensuale”. Con un ragazzo tunisino, conosciuto poco prima del dramma, che spaventato si è dato alla fuga. E’ stata la stessa ragazza a riferirlo agli agenti della mobile, che indagano sul fatto. La vittima è stata interrogata dopo molte ore dall’operazione chirurgica cui è stata sottoposta all’Umberto I.

“Su di me non è stata fatta violenza”, ha detto agli inquirenti, confermando di fatto la versione del ragazzo che, per ora, è stato indentificato, ma sul quale non è stato emesso alcun provvedimento. La 22enne, che ora si trova nel reparto di ginecologia, ha avuto dei punti di sutura, segno incontrovertibile della violenza. Stando a quanto riferiscono gli inquirenti, il rapporto sessuale, che si è consumato per strada, è stato brutale: una sorta di gioco erotico, sfociato nel dramma. Tanto che lei, a un certo punto, si è piegata dal dolore, ha avuto un’emorragia, ha perso sangue ed è svenuta. Così il ragazzo, in preda al panico, è scappato. Il giovane è stato identificato grazie ai filmati delle telecamere di sorveglianza e poi è stato sentito confermando la consensualità del rapporto.

In particolare, un filmato mostrerebbe i due insieme nella zona, a testimonianza del fatto che hanno passato insieme tutta la serata e parte della notte. La giornata investigativa è stata in salita. Il quadro clinico risultava incontrovertibile, tanto da spingere il direttore del Dea dell’Umberto I a dire: “La ragazza ha subito un atto sessuale violento”. Ipotesi queste corroborate dalle testimonianze dei commercianti ambulanti di via Milazzo, che per primi hanno visto la ragazza rannicchiata in una pozza di sangue e hanno dato l’allarme. Ma con il passare delle ore il quadro degli investigatori è stato chiarito: grazie ai filmati e anche agli interrogatori delle amiche con cui l’australiana stava trascorrendo le sue vacanze romane.

Il fatto di cronaca, ha, come sempre rinfocolato la polemica politica. Quando ancora si parlava di stupro, una nota del Pd capitolino recitava: “Ormai Termini si è trasformata, a causa dell’incuria e dell’indifferenza dell’amministrazione Alemanno, in una terra di nessuno. L’area limitrofa è pericolosa come il Bronx, come pericoloso è diventato il solo transitarci soprattutto nelle ore notturne”. In serata, quando viene identificato il ragazzo tunisino, il contrattacco del Pdl non si fa attendere. “Nella fretta di emettere le solite parole ciclostilate – dice un comunicato del Pdl romano – il Pd non ha nemmeno atteso che gli inquirenti facessero piena luce sull’accaduto. L’ennesima prova di un comportamento irresponsabile, scorretto e non consono a chi si candida ad amministrare la capitale d’Italia”.

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