Bari, 10 lug. (LaPresse) – La guardia di finanza di Bari, dopo accertamenti nel settore della spesa sanitaria e farmaceutica, ha constatato un danno provocato alle casse della Regione Puglia di quasi 10 milioni di euro, con la denuncia di 12 responsabili. L’attività di controllo svolta dalle fiamme gialle su delega della procura della Corte dei conti si è incentrata, relativamente al periodo giugno 2006/dicembre 2008, sul rispetto delle norme contenute nell’accordo regionale per la distribuzione dei farmaci previsti dal piano ‘ospedale – territorio’ siglato nell’ottobre 2005 tra l’Agenzia regionale per la sanità e Federfarma Puglia. L’accordo avrebbe dovuto consentire un notevole abbattimento della spesa farmaceutica convenzionata: sostanzialmente prevedeva che l’ Asl di Bari acquistasse i medicinali usufruendo degli sconti riservati al Ssn che potevano raggiungere anche il 50% e che le confezioni di medicinali acquistate fossero depositate presso i magazzini dei distributori per la successiva consegna alle singole farmacie convenzionate che dovevano distribuirle dietro compenso.

Qualora il grossista di riferimento fosse stato momentaneamente sprovvisto dei farmaci in questione avrebbe dovuto procurarselo richiedendolo ad altro grossista della rete regionale. Solo nel caso in cui il farmaco richiesto dall’assistito fosse risultato indisponibile presso l’intera rete regionale della distribuzione intermedia, il farmacista, previa acquisizione e produzione della documentazione attestante la mancata fornitura, era tenuto a dispensarlo secondo l’ordinario canale distributivo in regime di convenzione. Tuttavia, in base alle indagini dei finanzieri, il risparmio di spesa ottenuto sarebbe stato di gran lunga inferiore a quello che si sarebbe potuto realizzare. Non tutti i farmaci oggetto dell’accordo, infatto, sono stati acquistati dall’Asl delegata ed effettivamente immessi nella catena distributiva ed altri sono stati dispensati dalle farmacie in assenza della documentazione che doveva attestare l’indisponibilità.

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