Torino, 6 lug. (LaPresse) – Circa quattrocento No Tav stanno affollando la strada davanti all’ingresso del tribunale di Torino per l’apertura del processo che vede imputati 46 No Tav per gli scontri avvenuti al cantiere di Chiomonte (Torino) la scorsa estate. Un presidio sosta davanti all’ingresso e i vigili hanno bloccato il tratto di strada davanti al Palagiustizia tra via Principi d’Acaja e Corso Vittorio Emanuele II. Un cordone di agenti in tenuta antisommossa presidia l’entrata. Molte le bandiere No Tav e di Rifondazione comunista. E’ stato allestito anche un gazebo con vari striscioni, tra cui “La valle che resiste No Tav” e “La valle non si arresta”. Sulla facciata esterna del palazzo del tribunale è stata appesa la galleria fotografica dell’Operazione “Hunter”, così la definiscono i No Tav, che hanno denunciato mesi fa presunte violenze subite dalle forze dell’ordine durante gli scontri in Val di Susa. All’udienza preliminare di oggi quasi nessuno sceglierà il rito abbreviato. Questo per avere maggiore spazio per illustrare le tesi difensive in dibattimento. I pm sono Emanuela Pedrotta, Giuseppe Ferrando e Nicoletta Quaglino. Il giudice è Edmondo Pio. Alcuni autobus di No Tav sono arrivati dalla Val di Susa. Altri manifestanti vengono da Milano. Hanno percorso in corteo un breve tratto della via del tribunale esponendo uno striscione con scritto “No Tav, Bandiera di resistenza contro l’arroganza di Stato e padroni”. Sono presenti anche gli anarchici che hanno affisso al cancello del Palagiustizia un lenzuolo nero con scritto in bianco ” Terrorista è lo Stato”. Al presidio partecipano anche i Cobas. L’udienza si è aperta alle 9 e 30. Trattandosi di un rito abbreviato, è a porte chiuse. Sono entrati solo gli imputati e i legali.
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