Bari, 4 lug. (LaPresse) – Ulteriori sviluppi dell’indagine diretta dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Foggia, che il 7 giugno scorso aveva portato all’arresto di 10 persone, tra i quali funzionari pubblici ed imprenditori nel campo biomedicale, per gare di appalto pilotate che avevano causato un danno erariale al sistema sanitario nazionale per circa 1,5 milioni di euro. Le indagini hanno permesso di sequestrare a tre funzionari della Asl ed altrettanti imprenditori, beni mobili, immobili e conti correnti per un totale di 470 mila euro.I carabinieri del Nas di Bari hanno, infatti, dimostrato che tali beni costituivano profitto dei reati di corruzione e truffa ai danni dello Stato. I risultati degli accertamenti patrimoniali hanno consentito al gip presso il tribunale di Foggia Rita Curci, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica del medesimo tribunale Antonio Laronga, di emettere sei decreti di sequestro preventivo nei confronti degli indagati. L’operazione è stata eseguita in diverse città pugliesi, marchigiane e romagnole, dove i carabinieri del Nas, con la collaborazione dell’arma territoriale, hanno sequestrato somme depositate su conti correnti, nonché due appartamenti, un garage e due autovetture di notevole valore.