Roma, 4 giu. (LaPresse) – Trenta arrestati in tutta Europa, sette solo in Italia: questa è la conclusione dell’operazione ‘Magna Charta’ dei carabinieri del Ros che sta indagando su un traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Tutti sono accusati di associazione finalizzata al traffico internazionale di droga. I provvedimenti restrittivi – ha spiegato in una conferenza stampa, convocata a Roma, il comandante del Ros, generale Giampaolo Ganzer, scaturiscono dalle indagini avviate dal 2005 in Piemonte nei confronti di una componente calabrese riconducibile alle cosche di Rosarno ed in particolare alla famiglia Bellocco. Il gruppo si riforniva della droga destinata al mercato piemontese tramite un sodalizio di matrice bulgara che provvedeva all’importazione dello stupefacente in Italia ed in Europa e la cui centrale operativa veniva localizzata a Milano.
Particolari i ‘mezzi’ usati per il traffico internazionale: si tratta di catamarani. Gli specialisti di queste importazioni erano due italiani: Fabio Cattelan ed il fratello Lucio, padovani, deputati anche al reclutamento degli skipper e al reperimento delle imbarcazioni predisposte con doppi fondi, che dai Caraibi navigavano da e verso i porti turistici della Spagna e delle isole Baleari, luogo di approdo e di primo stoccaggio della cocaina. Poi la droga veniva trasferita in Italia, e in altri paesi europei, come la Croazia, dove viveva il trafficante padovano Antonio Melato ed il figlio Alessandro. Nell’ottobre 2006, ha ricordato Ganzer, gli skipper torinesi Guido Massolino e Antonio D’Ercole, ingaggiati dai fratelli Cattelan sono scomparsi nell’Atlantico “vittime, verosimilmente, di un incidente nautico dovuto alle avverse condizioni climatiche che i due avrebbero incontrato nel tentativo di raggiungere il ‘punto nave fissato dai trafficanti per il trasferimento dello stupefacente dall’imbarcazione madre al veliero inviato da Melato”.
Tra le persone arrestate, a metà maggio, figura anche Evelin Nicolov Banev, detto Brendo, un pericoloso uomo d’affari che finanziava il noleggio di nuove imbarcazioni e l’ingaggio degli equipaggi presenti nelle Isole Canarie per il narcotraffico. A lui si è giunti dopo il doppio sequestro – nel febbraio del 2007 – di sei tonnellate di cocaina stivate sul ‘Blaus VII’ e sull”Oct Challenger’, e l’arresto di sette membri di equipaggio. Il totale giro d’affari del traffico internazionale di droga sgominato si aggira intorno ai 50 milioni di euro.
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