Bresso (Milano), 3 giu. (LaPresse) – “Chiamata ad essere immagine del Dio unico in tre persone non è solo la Chiesa, ma anche la famiglia, fondata sul matrimonio tra l’uomo e la donna”. E’ il passaggio centrale dell’omelia della messa solenne celebrata da papa Benedetto XVI all’aeroporto di Bresso, a conclusione del VII Incontro mondiale delle famiglie. Sulla spianata del campo volo di Bresso un milione di pellegrini hanno ascoltato le parole del pontefice, che ha officiato il rito dalla grande cupola, delle dimensioni di quella di San Pietro a Roma, sotto la quale è stato allestito l’altare.

Per il Papa “Dio ha creato l’essere umano maschio e femmina, con pari dignità, ma anche con proprie e complementari caratteristiche, perché i due fossero dono l’uno per l’altro, si valorizzassero reciprocamente e realizzassero una comunità di amore e di vita”. Benedetto XVI si è rivolto anche alle persone separate: “Una parola – ha detto – vorrei dedicarla anche ai fedeli che, pur condividendo gli insegnamenti della Chiesa sulla famiglia, sono segnati da esperienze dolorose di fallimento e di separazione. Sappiate che il Papa e la Chiesa vi sostengono nella vostra fatica. Vi incoraggio a rimanere uniti alle vostre comunità, mentre auspico che le diocesi realizzino adeguate iniziative di accoglienza e vicinanza”.

Il pontefice ha messo poi in guardia contro le distorsioni di una logica di mercato troppo spinta: “Nelle moderne teorie economiche – ha detto – prevale spesso una concezione utilitaristica del lavoro, della produzione e del mercato. Il progetto di Dio e la stessa esperienza mostrano, però, che non è la logica unilaterale dell’utile proprio e del massimo profitto quella che può concorrere ad uno sviluppo armonico, al bene della famiglia e ad edificare una società più giusta, perché porta con sé concorrenza esasperata, forti disuguaglianze, degrado dell’ambiente, corsa ai consumi, disagio nelle famiglie. Anzi – ha aggiunto il Papa – la mentalità utilitaristica tende ad estendersi anche alle relazioni interpersonali e familiari, riducendole a convergenze precarie di interessi individuali e minando la solidità del tessuto sociale”.

Per questo, ha sottolineato, “l’uomo, in quanto immagine di Dio, è chiamato anche al riposo e alla festa”. La domenica, ha detto, “è il giorno dell’uomo e dei suoi valori: convivialità, amicizia, solidarietà, cultura, contatto con la natura, gioco, sport. E’ il giorno della famiglia, nel quale vivere assieme il senso della festa, dell’incontro, della condivisione, anche nella partecipazione alla Santa Messa”. “Famiglia, lavoro, festa”, ha continuato Benedetto XVI, sono “tre doni di Dio, tre dimensioni della nostra esistenza che devono trovare un armonico equilibrio. Armonizzare i tempi del lavoro e le esigenze della famiglia, la professione e la maternità, il lavoro e la festa, è importante per costruire società dal volto umano”.

Platea gremita di autorità, in prima fila ha preso posto il presidente del consiglio Mario Monti, accanto a lui i ministri della Cultura Lorenzo Ornaghi e della Cooperazione internazionale Andrea Riccardi. Tra le autorità presenti anche la presidente del Pd, Rosi Bindi, il presidente della Lega Umberto Bossi, il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. A Bresso sono arrivati anche il segretario della Cisl Raffaele Bonanni e i presidenti di Regione Lombardia e provincia di Milano, Roberto Formigoni e Guido Podestà, e il sindaco del capoluogo lombardo, Giuliano Pisapia.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata