Milano, 2 giu. (LaPresse) – “Cari ragazzi, vi dico con forza: tendete ad alti ideali, siate santi. Ma è possibile essere santi alla vostra età? Vi rispondo: certamente. Lo dice anche sant’Ambrogio, grande Santo della vostra Città, in una sua opera”. Lo ha detto papa Benedetto XVI alle migliaia di ragazzi e ragazze presenti allo stadio di san Siro e che hanno ricevuto, o riceveranno presto, il sacramento della Cresima. “La santità – ha aggiunto il Santo Padre – è la via normale del cristiano: non è riservata a pochi eletti, ma aperta a tutti. Naturalmente, con la luce e la forza dello Spirito Santo, che non ci mancherà se stendiamo le nostre mani e apriamo i nostri cuori. E con la guida di nostra Madre, Maria”. Benedetto XVI, rivolgendosi direttamente ai giovani li ha poi esortati a “non essere pigri” e ad ascoltare il Signore, nel caso in cui chiamasse, “a seguirlo sulla via del sacerdozio o della vita consacrata”.
“Per noi è bellissimo accoglierti in questo stadio dove giocano i nostri campioni, ma noi oggi vogliamo dirti che sei tu il nostro campione e l’allenatore della squadra più grande che è la Chiesa”. Questo il saluto che Giovanni, uno dei cresimandi della Diocesi di Milano presenti a San Siro ha rivolto a Papa Benedetto XVI. “Papa ti vogliamo bene”, ha concluso il ragazzino. Lo stadio era gremito di giovani e pellegrini che affollavano gli spalti, indossando pettorine gialle, rosse, blu e verdi. Sul campo di calcio i cresimandi, vestiti di bianco, si sono seduti su strisce bianche che puntavano al centro del campo. Su un lato dello stadio è stato allestito un palco su cui sedeva il Papa, con il cardinale Angelo Scola. Ai piedi del palco vescovi e cardinali. Alle spalle, invece, campeggiava su una curva una bandiera della pace, lunga 150 metri, con al centro la scritta “Prendi il largo con Pietro”.
Al termine dell’incontro con i cresimandi della Diocesi di Milano allo stadio di San Siro il Papa ha incontrato e stretto la mano a ragazzi, sacerdoti, catechisti e genitori dei cresimandi. Tra gli applausi, il Santo Padre è salito su un’auto accanto al palco. Gli 80mila fedeli presenti al Meazza hanno salutato il papa scandendo il nome “Benedetto” e con una lunga ovazione. Poco prima il cielo dello stadio si era riempito di palloncini banchi e gialli, al termine di una coreografia animata da un migliaio di giovani vestiti di bianco nel corso dell’intera celebrazione. Il Papa è atteso in Arcivescovado, dove alle 17 invontrerà le autorità cittadine. Alle 20.30 il Santo Padre andrà a Bresso per la serata ‘One world, family, love’. Benedetto XVI guiderà momenti di preghiera e riflessione e si intratterrà con i giovani e le famiglie per un’ora, rispondendo alle loro domande. Sul palco sarà presente anche una famiglia terremotata dellaáprovincia di Ferrara. In programma brevi letture a cura di attori, tra cui Paolo Bonacelli, Pamela Villoresi, Serena Autieri, Giuseppe Cederna e Myriam Catania, le note di un’orchestra pop, le voci del Grande Coro Hope e le esibizioni di artisti nazionali e internazionali: tra loro, la star israeliana Noa, la portoghese Dulce Pontes, il maestro Ennio Morricone e Ron. Benedetto XVI lascerà Bresso alle 21.30, ma ‘One world, family, love’ proseguirà in musica fino alle 22.30.
L’appuntamento del pontefice allo stadio di San Siro ha seguito quello al Duomo di Milano per la celebrazione dell’Ora Media, a cui hanno partecipato 7mila religiosi e religiose di diversi ordini monastici, sacerdoti e seminaristi. A loro il papa ha ricordato che “Il celibato sacerdotale e la verginità consacrata” sono il “segno luminoso” della carità pastorale “e di un cuore indiviso” perché se “l’amore per Gesù vale per tutti i cristiani”, acquista “un significato singolare per il sacerdote celibe e per chi ha risposto alla vocazione alla vita consacrata”.

