Milano, 31 mag. (LaPresse) – Per il presidente della Cei e Arcivescovo di Genova, il cardinale Angelo Bagnasco, “il decremento demografico ha sicuramente un influsso nel tipo di politiche familiari che i diversi paesi stabiliscono, ma anche il clima culturale diffuso, che tende a relativizzare valori e istituzioni, e che incide non poco sui comportamenti personali e sociali”. “A ben guardare, infatti, la ragione del calo delle nascite non è soltanto di tipo politico-economico”, ha aggiunto Bagnasco, che questa mattina ha partecipato alla presentazione del volume ‘I vescovi europei su demografia e famiglia in Europa. Realtà e problematiche nel panorama europeo’, edito dalla Cantagalli e promosso dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE).
Per Bagnasco il calo della natalità deriva “anche da una povertà culturale e morale, che ha di molto preceduto l’attuale crisi economico-finanziaria che attanaglia l’Europa. La ricetta dunque – ha spiegato – non può essere quella che ci ha portato a un presente difficile: non è con più consumo e meno figli che risistemeremo l’economia, quanto con una revisione radicale delle priorità. Pertanto, è necessario che i cattolici sappiano, con l’ausilio di una fede più consapevole e vissuta, valutare con senso critico la cultura dominante che ha messo in discussione valori come la vita umana, la persona nella sua struttura oggettiva, la libertà come responsabilità morale, la fedeltà, l’amore e la famiglia”. “Non ci stancheremo mai di ripeterlo – ha concluso – la famiglia non è un aggregato di individui, o un soggetto da ridefinire a seconda delle pressioni di costume oggi particolarmente aggressive e strategicamente concentrate; non può essere dichiarata cosa di altri tempi”.
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