Brindisi, 21 mag. (LaPresse) – Una giornata concitata, fatta di tensione, di rincorrersi di notizie e di smentite. A fine giornata, dagli investigatori, che negano ci sia una svolta nelle indagini, una unica certezza: nessuno fermato e nessun indagato per la bomba esplosa sabato mattina davanti alla scuola ‘Morvillo Falcone’ di Brindisi che ha ucciso Melissa Bassi e ferito altre cinque ragazze. Rabbia e tensione culminata, a fine giornata, da un assalto di alcuni brindisini a un’auto civetta della polizia, uscita dalla questura di via Perrino. “Pensavamo che dentro ci fosse l’assassino”, si sono giustificati. In realtà per tutto il giorno, si sono susseguite notizie poi puntualmente smentite dalla Dda di Lecce, che da oggi coordina la indagini, sul fermo del presunto assassino: un uomo che parrebbe somigliare a quello ripreso dalle telecamere davanti all’istituto.
Per riportare la calma in strada è scesa la portavoce del questore, Anna Palmisano, che ha detto: “C’è un clima di terrore. Dentro quell’auto c’erano agenti che stavano lavorando. Non c’è nessuna svolta, nè ci sarà nelle prossime ore”. La stessa posizione, ufficiale, ribadita a più riprese sia dal pm della procura di Brindisi, Milto De Nozza che da Cataldo Motta, che da capo della Dda di Lecce, da oggi gestisce l’inchiesta rubricata ora sotto l’ipotesi di reato di strage aggravata dalla finalità di terrorismo. “Una volta esclusa l’ipotesi di un movente personale nei confronti di una sola delle vittime – ha detto il capo dell’Antimafia, Pietro Grasso intervenuto oggi dopo il vertice in prefettura che ha delineato i nuovi assetti operativi dell’indagine – non c’è dubbio che qualsiasi altra ipotesi ha un effetto intimidatorio: sia che il gesto sia posto in essere da uno singolo isolato, sia da un pazzo, sia da un’organizzazione eversiva, sia dalla mafia o Sacra corona unita”.
Oggi in questura sono state ascoltate molte persone che potrebbero fornire elementi utili all’indagine. Ma tutte, dicono gli inquirenti, sono tornate a casa. Si continua, comunque, a lavorare sui resti della deflagrazione: all’opera ci sono Ris, Ros, Sco e scientifica arrivati dalla capitale. La caccia all’assassino continua.