Roma, 19 mag. (LaPresse) – Da Brindisi a Milano, da Roma a Torino, passando per Cagliari, Udine, Napoli, Brescia e in altre decine di città. Nel giorno dell’attentato alla scuola ‘Morvillo Falcone’ di Brindisi, davanti alla quale un ordigno realizzato con tre bombole del gas collegate tra loro ha ucciso Melissa Bassi, 16 anni, e ha ferito altri 10 studenti, l’Italia è scesa in piazza per manifestare contro quello che è stato definito dalla società civile e dal mondo politico “un barbaro atto di terrorismo”. Associazioni, organizzazioni di volontariato, comitati di cittadini, partiti e rappresentanti istituzionali hanno formato un lungo cordone simbolico da nord a sud sfilando con cartelli sui quali la rabbia e il dolore sono stati trasformati in desiderio di resistere: “Vigliacchi, non abbiamo paura”, “E adesso ammazzateci tutti”, “La mafia uccide, il silenzio pure”, “Qualsiasi cosa farete, non ci fermerete”.