Kochi (India), 20 apr. (LaPresse/AP) – Le famiglie dei pescatori indiani morti il 15 febbraio al largo delle coste indiane, per il cui decesso sono stati accusati i marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, riceveranno 10 milioni di rupie (146mila euro) ciascuna come compensazione. Lo riferisce il Times of India, spiegando che l’accordo è stato possibile grazie all’intervento del ministro della Difesa italiano.

Secondo il quotidiano, nei giorni scorsi un team composto da rappresentanti del ministero della Difesa italiano ha tenuto colloqui con gli avvocati che rappresentano le famiglie delle due vittime, Valentine Jelestine e Ajeesh Pink. Agli incontri avrebbero partecipato anche i preti delle due parrocchie nell’area in cui i pescatori risiedevano.

V.M. Syamkumar, avvocato delle sorelle di Ajeesh Pink, spiega che i dettagli dell’accordo sono stati definiti, “ma deve essere ancora firmato”. Se l’intesa sarà ratificata, le famiglie ritireranno la causa civile contro i marò e la richiesta dell’avvio di un’azione penale contro il capitano della nave, spiega il legale. Il caso penale del governo contro i due italiani, tuttavia, non sarà influenzato dall’accordo e continuerà nei tribunali del Kerala. C. Unnikrishnan, legale della vedova dell’altro pescatore, Valentine Jelestine, spiega che la petizione per l’accordo extragiudiziale è stata presentata ieri e la questione dovrebbe essere chiusa il prossimo giovedì. L’accordo, ha specificato, era stato raggiunto la scorsa settimana alla presenza del capo di gabinetto del ministero della Difesa italiano, Pasquale Preziosa.

Per settimane i rappresentanti italiani hanno dialogato con le famiglie dei pescatori, ha riferito il console generale italiano Giampaolo Cutillo, che ha aggiunto: “Abbiamo voluto esprimere le nostre condoglianze e la nostra solidarietà”. L’Italia, tuttavia, continua la battaglia legale per poter avere giurisdizione sul caso e riportare i marò in patria. I due si trovano attualmente in carcere nel Kerala.

Soddisfazione da parte delle famiglie delle due vittime.”Mio padre era l’unica persona con un reddito in famiglia. Questo risarcimento è la sola risorsa per la nostra educazione e per il sostentamento della famiglia nei prossimi giorni”, ha riferito Derrick, figlio 18enne di Valentine Jelastine. Il giovane, che spera di laurearsi in ingegneria, ha spiegato che con il fratellino di 10 anni sta affrontando serie difficoltà economiche.

“Dopo la morte di Ajeesh Pink le sue due sorelle sono in condizioni di povertà. Con questo denaro potrò farle sposare”, ha commentato invece Janet Mary Koyilvilakom, zia dell’altra vittima indiana. Per discutere dell’accordo, la donna spiega di aver incontrato, assieme alla sorella del ragazzo, gli ufficiali italiani e un prete locale al Mascot Hotel di Thiruvananthapuram venerdì 13 aprile. Le famiglie, spiega, inizialmente avevano chiesto un indennizzo di 20 milioni di rupie, mentre le autorità italiane avevano offerto 7 milioni.

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