Palermo, 18 apr. (LaPresse) – Beni per un valore di 2,6 milioni di euro sono stati sequestrati e confiscati dalla guardia di finanza di Palermo, in esecuzione di provvedimenti emessi dai tribunali del capoluogo e di Trapani nei confronti, tra gli altri, di un esponente della famiglia mafiosa di Porta Nuova, deceduto a gennaio mentre si trovava agli arresti domiciliari. L’uomo, condannato in via definitiva nel 1992 per associazione mafiosa, era un esponente della componente storica di Cosa nostra, specializzato nel traffico degli stupefacenti e nella raffinazione dell’eroina, alleato del boss don Tano Badalamenti. Negli ultimi anni, pur essendo anziano e malato, era ancora considerato un punto di riferimento per i giovani e meno giovani capimafia. A suo carico sono stati confiscati diversi conti correnti bancari, due immobili e un terreno, ubicati nel quartiere Pagliarelli di Palermo, ritenuti il frutto della sua attività criminale. L’ammontare dei beni sequestrati a per un valore complessivo di 530 mila euro circa.
Interessato, invece, da un provvedimento di sequestro beni per un valore di circa 2,1 milioni di euro, un narcotrafficante salemese di 64 anni, coinvolto nell’operazione di polizia denominata ‘Igres’ che ha riguardato un’organizzazione formata da elementi delle ‘ndrine della Locride e delle famiglie di Cosa nostra del trapanese che, sull’asse Platì – Mazara del Vallo, gestiva un grande traffico di cocaina importata dalla Colombia e dal Venezuela. Per questi fatti, nel 2005 era stato condannato a 12 anni di reclusione. A suo carico sono stati sequestrati cinque fabbricati e 10 terreni a Salemi, oltre a diverse disponibilità finanziarie. Un patrimonio che gli inquirenti ritengono sia stato accumulato grazie all’impiego dei proventi del traffico di stupefacenti.