Torino, 10 apr. (LaPresse) – Inizieranno domani alle 9 gli espropri dei terreni limitrofi al cantiere della Tav Torino-Lione a Chiomonte in Val di Susa. I circa 40 piccoli appezzamenti di terra appartengono a settantina di proprietari, quasi tutti No Tav. Ltf acquisirà le terre, necessarie per allargare il cantiere, sulla base di un’ordinanza prefettizia. Tutta l’area è anche stata dichiarata negli scorsi mesi “di interesse strategico nazionale” dal Governo. La società dei lavori della Torino-Lione precisa che non si tratta di espropri ma di “occupazioni temporanee dei terreni”, perchè, una volta finiti i lavori al cantiere, verranno restituiti ai legittimi proprietari. I No Tav hanno iniziato a presidiare l’area già dal primo pomeriggio di oggi, quando “alcuni operai – scrivono su ww.notav.info – scortati da un ingente quantitativo di polizia hanno iniziato a risistemare le barriere sotto il tunnel dell’autostrada A32 che conduce in val Clarea, sulla strada che parte da Giaglione”. L’appuntamento principale è per questa sera alle 20 al campo sportivo di Giaglione. E’ prevista una fiaccolata con marcia alle reti e un’assemblea. Domani i primi presidi inizieranno alle 5 di mattina a Giaglione e alle 7 a Chiomonte, sempre di fronte alle recinzioni. “Secondo l’articolo 49 del decreto 327 del 2001 – spiega Ltf – la società ha convocato i proprietari per verificare lo stato dei terreni al fine di determinare le indennità per procedere all’emissione in possesso per pubblica utilità”. In sostanza, domani i tecnici valuteranno quanto valgono i terreni e si procederà, dopo l’acquisizione, all’allargamenteo delle recinzioni. L’operazione è fortemente contestata dai No Tav perchè è ritenuta non corretta, visto che mancherebbero i motivi di “necessità e urgenza” degli espropri stessi e perchè di fatto alcune parti delle reti sono già state allargate “prima di avvisare i proprietari” lo scorso 27 febbraio, quando Luca Abbà, No Tav e proprietario, per protesta salì su un traliccio dell’alta tensione e rimase folgorato. “Si completerà così domani – scrive Ltf – fra incaricati di Ltf e proprietari il processo di acquisizione temporanea degli ultimi due ettari non ancora disponibili delle aree del cantiere de La Maddalena. I terreni già delimitati il 27 febbraio su indicazione delle Prefettura coincidono con il sito strategico di interesse nazionale di sette ettari totali, di cui 5 ettari già occupati nell’ambito d’una convenzione con la Sitaf, concessionaria di Anas”. “Ltf – prosegue la società – ricorda che tutte le azioni attivate sul territorio rispettano le procedure previste dalla legge italiana e dalle normative europee, nonché le prescrizioni stabilite dalle delibere del Cipe”.