Roma, 1 apr. (LaPresse) – E’ morto oggi a Roma a 89 anni il giornalista e scrittore Antonio Ghirelli, consigliere e capo ufficio stampa di Sandro Pertini al Quirinale e poi portavoce dei governi Craxi negli anni ’80, un “giornalista di razza”, come lo ha definito il capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Nato nel 1992 e intellettuale dal lungo curriculum, Ghirelli ha avuto una carriera a tutto tondo, passando dalla direzione di’Tuttosport’, (1966-1977) a quella di ‘Il Corriere dello sport’ prima di essere chiamato al Quirinale da Pertini, nel 1978. L’esperienza dura soltano due anni, prima di dimettersi nel 1980. Nel 1986 è direttore del Tg2, dal 1988 al 1989 di’l’Avanti’. Partigiano combattente durante la guerra di liberazione, militante nel Pci fino al 1956, Ghirelli aderisce al Partito Socialista dopo l’occupazione dell’Ungheria da parte dei carri armati sovietici.
Immediato il cordoglio del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per la scomparsa di Ghirelli, definito dal presidente della Repubblica “uno degli amici più cari dei lontani anni della mia prima formazione”. “Fummo egualmente legati a Napoli ed egualmente animati da valori di libertà e di progresso – lo ricorda Napolitano – mentre il fascismo si avviava alla fine. E non ci siamo mai persi di vista per il resto della vita, fino a tempi recentissimi. E’ stato un giornalista di razza guidato dalla sua passione di democratico e di socialista che lo aveva condotto anche a svolgere ruoli importanti accanto al Presidente Pertini e nel Psi; un popolarissimo giornalista sportivo e un interprete autentico dell’anima di Napoli. Mi stringo con affetto ai suoi cari”.
“Profondo cordoglio” è stato espresso anche da Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, che ha parlato di Ghirelli come di “un grande socialista” che ha dato s”ignificativi contributi storici alla cultura socialista e al meridionalismo”.