Bosusco: Sto bene e non voglio tornare

Bhubaneshwar (India), 28 mar. (LaPresse) – “Sebbene la situazione non sia piacevole, queste persone sono molto gentili, mi trattano bene. Per favore dite soprattutto alla mia famiglia che sto bene che il mio morale è alto e al momento non ho alcun problema”. Lo ha detto Paolo Bosusco, l’ostaggio italiano nelle mani dei ribelli maoisti a Bhubaneshwar, in India, durante un colloquio per mezzo di un walkie talkie con un corrispondente della Bbc. “Nessuno mi sta costringendo a dire nulla che io non desideri dire – ha spiegato Bosusco – sto benissimo. Naturalmente la situazione non è quella che vorrei, ma a me piace stare qui nella giungla, non è un problema. Vorrei essere rilasciato, ma non posso farci niente. Sto aspettando il risultato dei negoziati, qualunque cosa ne venga fuori, ma non preoccupate per me perché sto bene”.

L’ostaggio italiano ha poi aggiunto che se sarà costretto a tornare in Italia “sarà un grande dispiacere”. “Ho dedicato tanti anni della mia vita all’Orissa, un terra che amo. Anche adesso, con tutto quello che mi sta succedendo – ha spiegato Bosusco – non mi sento di dire nulla di brutto, perché amo la gente dell’Orissa e questa terra mi ha reso molto felice. Se il governo mi rimpatrierà, e penso che lo farà perché sono straniero, mi sarà fatta un’ingiustizia due volte, perché amo l’India e specialmente il popolo dell’Orissa, la gente delle sue tribù e la giungla. La mia vita parla per quello che sto dicendo, poi il governo crederà a quello che vorrà credere”.

L’italiano ha ribadito poi di essere “innocente” e di sperare in una “soluzione pacifica per questo conflitto. Lo spero per loro e per me, per le popolazioni tribali della foresta che amo, per la gente dell’Orissa”. E sulla liberazione degli altri ostaggi, la guida turistica spiega di essere “felice per quei due ragazzi che erano con me e sono stati rilasciati perché erano totalmente innocenti e lavoravano per me. E quest’altra persona che era con me (Claudio Colangelo, ndr) aveva avuto fiducia in me e io pensavo che non avremmo avuto alcun problema nella giungla, perché sono 21 anni che ci lavoro e non ho mai avuto problemi. Hanno avuto fiducia in me e ora sono veramente felice che tutte queste persone innocenti siano libere”. “Per me che resto qui – ha concluso – non ci sono problemi, sopravvivrò per il tempo necessario a risolvere tutto”.